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10 Aprile 2020

Coronavirus: tutelare la salute delle persone con disabilitą e degli operatori

In una lettera inviata a Regione Lombardia, LEDHA chiede una serie di interventi finalizzati a tutelare la salute e i diritti delle persone con disabilitą che vivono in strutture residenziali e abitative

Tutelare la salute delle persone con disabilità e degli operatori di tutte le strutture residenziali e abitative per persone con disabilità, garantendo loro l’accesso ai test diagnostici, la fornitura di dispositivi di protezione individuale. Strumenti e procedure che permettono di limitare la diffusione del Covid-19 e riducono il rischio di contagio per le categorie più fragili. È questo il cuore della richiesta contenuta in una lettera che LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità ha inviato a Regione Lombardia.

A fronte della perdurante situazione di emergenza, LEDHA chiede innanzitutto a Regione Lombardia di “dedicare particolare attenzione a garantire a tutte le persone con disabilità, di ogni età l’accesso alle migliori cure sanitarie possibili, indipendentemente dal bisogno di sostegno delle persone e dal luogo in cui vivono, sia esso una casa o un servizio residenziale. L’associazione poi chiede a Regione che tutti gli operatori e gli ospiti (a prescindere dall’età) di tutte le strutture residenziali e abitative per persone con disabilità vengano sottoposte a regolari test diagnostici. A prescindere dal riscontro di un operatore o di un paziente positivo al Coronavirus. Inoltre si chiede di garantire regolare fornitura di dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine, occhiali) a ospiti e operatori.

Si chiede inoltre di favorire in ogni modo (in concerto con le ATS e le amministrazioni comunali) l’emanazione degli atti amministrativi necessari agli enti gestori di unità di offerta semiresidenziale e agli enti gestori di servizi di assistenza educativa e di assistenza alla comunicazione per continuare il proprio lavoro in favore degli adulti e dei bambini con disabilità (come previsto dall’articolo 48 del decreto “Cura Italia”).

A Regione Lombardia viene poi chiesto di prestare particolare attenzione alle “persone con disabilità che necessitano di maggior sostegno”, che vivono sole con l’assistente personale o con genitori anziani, monitorando giornalmente la situazione per via telefonica, garantendo che non restino prive di assistenza. Un’ulteriore richiesta riguarda la possibilità di attivare la consegna a domicilio di farmaci, presidi e sussidi sanitari.

Infine si chiede di costituire -di concerto con le organizzazioni maggiormente rappresentative- una “Unità speciale regionale” dedicata all’assistenza delle persone con disabilità  “che possa favorire il costante flusso di informazioni e il confronto continuo, premessa necessaria per l’assunzione di decisioni efficaci e di impatto, per la tutela della salute delle persone con disabilità e delle loro comunità sociali di appartenenza”.

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