Lo ha stabilito una circolare del ministero della salute che indica quali categorie devono avere la prioritą nello svolgimento dei test. Degani (Uneba): un passo avanti
Gi operatori delle Residenze sanitarie per anziani (RSA) rientrano tra le categorie prioritarie per l'analisi dei tamponi. La decisione è contenuta nella circolare che il ministero della Salute ha emanato il 3 aprile, contenente un "aggiornamento delle indicazioni sui test diagnostici e sui criteri da adottare nella determinazione delle priorità" relative al contrasto della diffusione del Covid-19 (Coronavirus).
In caso di necessità (ad esempio per accumularsi di campioni da analizzare con ritardi nella risposta, carenza di reagenti, impossibilità di stoccaggio, sovraccarico lavorativo del personale di laboratorio) il Ministero della Salute ha indicato "i criteri di priorità (...) raccomandati dall'OMS e adattati alla situazione italiana". La priorità riguarda i pazienti ospedalizzati con infezione respiratoria acuta grave, tutti i casi di infezione respiratoria acuta ospedalizzati o ricoverati nelle residenze sanitarie assistenziali e nelle altre strutture di lunga degenza. Inoltre vengono menzionati gli operatori sanitari esposti a maggior rischio, gli operatori dei servizi pubblici essenziali sintomatici, "operatori, anche asintomatici, delle RSA e altre strutture residenziali per anziani"
"Si tratta di un passo avanti -commenta Luca Degani, presidente di Uneba Lombardia-. Finalmente si è presa coscienza del fatto che anziani e persone con disabilità devono stare in cima alla lista delle priorità per quanto riguarda le misure di contenzione del Coronavirus".