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4 Aprile 2020

Coronavirus e persone con disabilitą, le richieste di EDF

Il Forum europeo sulla disabilitą (EDF) ha dedicato una sezione del suo sito all'emergenza Covid-19 e ha avanzato una serie di richieste specifiche all'Ue per tutelare le persone con disabilitą

Il Forum europeo sulla disabilità (European disability forum - EDF) ha dedicato un’intera nuova sezione del suo sito istituzionale all’emergenza Covid-19, pubblicando una serie di importanti documenti utili per conoscere quali sono le azioni intraprese dalle organizzazioni delle persone con disabilità nei vari Paesi dell’Unione Europea e non solo, e per acquisire maggiore consapevolezza rispetto alla prevenzione e alla diffusione del virus, nonché a tutte le problematiche connesse. Tutti questi documenti nel loro insieme costituiscono pertanto una utile guida anche per verificare in che misura nel nostro Paese e nei nostri territori si stiano rispettando i diritti delle persone con disabilità in questo contesto di emergenza.

Il Forum Europeo sulla Disabilità si è inoltre attivato in prima linea, inviando, in data 13 marzo 2020, una lettera aperta ai leader dell'Unione Europea e  di tutti i paesi dell'Unione Europea stessa, avente ad oggetto delle importanti raccomandazioni volte a limitare e superare le difficoltà e i rischi che le persone con disabilità stanno affrontando in questa situazione di emergenza sanitaria mondiale.

Le persone con disabilità affrontano lo stesso rischio del resto della popolazione, aggravato però da molte altre questioni, quali la presenza di pregresse condizioni di salute che le sottopongono maggiormente al rischio di sviluppare patologie gravi o morire, la frequente interruzione dei servizi di supporto di cui usufruivano, l’esclusione dalla fornitura di servizi sanitari tradizionali e di sistemi di protezione individuali, l’inaccessibilità dalle informazioni sulla salute.

Per questo motivo, il Forum Europeo sulla Disabilità ha chiesto formalmente ai leader dell'Unione Europea e di tutti i paesi dell'Unione Europea stessa che:

  • la comunicazione sulla salute pubblica sia resa accessibile. Ogni persona ha il diritto di avere informazioni immediate e corrette sull'epidemia e sulle misure che dovrebbero prendere e le loro famiglie.
  • siano adottate linee guida mediche etiche non discriminatorie. Le linee guida mediche devono essere non discriminatorie e seguire il diritto internazionale e le linee guida etiche esistenti per l'assistenza nei casi  di catastrofi ed emergenze, queste sono chiare: le persone con disabilità non possono essere discriminate.

    Con riferimento a questo aspetto, in data 24 marzo 2020, il Forum Europeo sulla Disabilità ha predisposto una seconda lettera aperta per chiedere all'Organizzazione Mondiale della Sanità e alle altre autorità sanitarie di creare linee guida etiche non discriminatorie che devono essere seguite dagli operatori sanitari. Queste linee guida devono seguire il diritto internazionale, in particolare l'articolo 11 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità - situazioni di rischio e di emergenza umanitaria e le linee guida etiche esistenti per l'assistenza in caso di catastrofi ed emergenze.

  • siano garantiti servizi sanitari accessibili, inclusivi, igienici. È essenziale garantire che le persone con disabilità non vengano lasciate indietro o sistematicamente considerate per ultime nelle azioni da intraprendere in risposta alla crisi.

  • si investa nella fornitura di servizi e supporto. È necessaria la solidarietà europea per garantire il rafforzamento dei servizi essenziali ed è urgente incrementare gli investimenti in questi servizi per garantire che possano far fronte all'aumento dei costi associati alla crisi, compresi medicinali, materiali protettivi e straordinari del personale.

  • si coinvolgano le persone con disabilità attraverso le loro organizzazioni rappresentative (Organizzazioni di persone con disabilità). Le persone con disabilità sono nella posizione migliore per consigliare le autorità sui requisiti specifici e le soluzioni più appropriate quando forniscono servizi accessibili e inclusivi.

  • si garantisca che le persone emarginate e isolate non vengano lasciate senza beni essenziali, supporto e contatto umano. A questo scopo è necessario che siano introdotti test proattivi e misure preventive più rigorose per gruppi di persone con disabilità, che sono più suscettibili alle infezioni a causa delle complicanze respiratorie o di altre malattie.

  • si predispongano reti di supporto e dispositivi di assistenza. In particolare è fondamentale che si rendano disponibili finanziamenti e soluzioni pratiche per garantire che le persone con disabilità non siano influenzate negativamente dalla perdita temporanea del personale delle loro reti di supporto (compresi assistenti personali, familiari e servizi professionali specifici) a causa di malattia o impatto indiretto di COVID-19.

  • si garantisca la protezione del reddito. Le autorità devono mettere in atto misure finanziarie (generalmente all'interno di un pacchetto di stimolo economico più ampio) per sostenere le persone con disabilità. Tali misure possono includere, a titolo esemplificativo, pagamenti forfettari per persone qualificate, misure di sgravio fiscale, sovvenzioni di beni o trattamento favorevole per il pagamento di spese specifiche.
  • i messaggi di comunicazione sulla salute pubblica siano rispettosi e non discriminatori. I messaggi pubblici sull'argomento Covid-19 devono essere rispettosi e privi di parzialità, evitando il potenziale di discriminazione nei confronti di qualsiasi parte della popolazione in base all'età o alla disabilità.

  • si garantiscano i diritti delle donne e delle ragazze con disabilità. A questo riguardo è fondamentale che si consultino direttamente le organizzazioni di donne con disabilità in merito alla situazione delle donne e delle ragazze con disabilità, tenendo conto delle loro esigenze specifiche per individuare le misure da adottare per affrontare la pandemia.

  • si garantisca il conteggio delle persone con disabilità. I sistemi di informazione e monitoraggio sanitari e i nuovi sistemi usati per monitorare e contenere la diffusione e l'effetto di COVID-19 dovrebbero essere disaggregati per età, sesso e disabilità.

  • si garantisca la protezione dei cittadini stranieri. L'UE dovrebbe garantire che gli Stati membri prestino la dovuta attenzione, senza discriminazioni di alcun tipo, a tutti, indipendentemente dalla loro nazionalità.

La lettera del Forum Europeo sulla Disabilità è stata ripresa e fatta propria da alcuni membri del Parlamento Europeo che hanno sollecitato il Presidente della Commissione Europea, il Commissario per l’uguaglianza e il Presidente del Consiglio Europeo all’adozione di tutte le misure necessarie per garantire i diritti delle persone con disabilità su un piano di parità. In data 31 marzo 2020, il Forum Europeo sulla Disabilità ha inoltre emesso un ulteriore documento di enorme rilievo, con l’invito ai governi degli Stati membri dell’Unione Europea a tutelare in particolare i diritti di tutte quelle persone con disabilità che vivono all’interno di strutture residenziali. 

Si è infatti rilevato che circa un milione di persone con disabilità vivano segregate in istituti residenziali e si trovino pertanto oggi in una situazione di estrema vulnerabilità, sottoposte ad un maggiore rischio di infezione da COVID-19, nonché abusi fisici e psicologici dovuti a isolamento e persino abbandono.

Sul fronte delle Nazioni Unite, il Relatore Speciale delle Nazioni Unite per i diritti delle persone con disabilità ha recentemente sottolineato come in questo contesto di emergenza, le persone con disabilità si sentano lasciate indietro. Le misure di contenimento, infatti, come l'allontanamento sociale e l'autoisolamento, possono essere impossibili per coloro che hanno bisogno del supporto degli altri per attività quotidiane essenziali quali mangiare, vestirsi e fare il bagno. Il Relatore Speciale ha quindi invitato gli Stati ad adottare tutte le misure di protezione sociale necessarie e indispensabili per garantire alle persone con disabilità la continuità del sostegno in modo sicuro per tutto il periodo di crisi e ha sottolineato come sia adottare misure ragionevoli per consentire alle persone con disabilità di ridurre i contatti e il rischio di contagio.

In particolare, è essenziale incoraggiare e autorizzare anche le persone con disabilità a lavorare da casa o predisporre un congedo retribuito per garantire la sicurezza del loro reddito. Ai familiari e agli operatori sanitari dovrebbero anche essere data la possibilità di richiedere un alloggio per fornire supporto alle persone con disabilità durante questo periodo di emergenza. L'accesso a ulteriori aiuti finanziari è inoltre fondamentale anche per ridurre il rischio che le persone con disabilità e le loro famiglie si ritrovino in una condizione di maggiore vulnerabilità o povertà. In questo contesto, il Relatore Speciale ha infine sottolineato che è fondamentale che le restrizioni previste dai governi siano adattate alle esigenze specifiche delle persone con disabilità e vengano predisposti i mezzi meno invasivi per proteggere la salute pubblica, dal momento che limitare il contatto con i propri cari rende molto spesso le persone con disabilità totalmente non protette da qualsiasi forma di abuso o abbandono nelle istituzioni.

Giulia Grazioli
Legale del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi di LEDHA

 

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