3 Dicembre 2019
Giornata per i diritti delle persone con disabilitą. Tu che cosa puoi fare?
Non parcheggiare l'auto nei posteggi riservati e usa parole semplici quando incontri una persona con disabilitą cognitiva. Un piccolo vademecum delle cose da fare (e di quelle da evitare) nella vita quotidiana
Quella del 3 dicembre, è una data simbolo per il movimento delle persone con disabilità. Si celebra, infatti, la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità istituita nel 1981 dalle Nazioni Unite per promuovere i diritti e il benessere delle persone con disabilità. Quindici anni dopo, quella stessa data si è arricchita di un’ulteriore valenza, con la ratifica della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità adottata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 3 dicembre 2006.
Ma il rispetto delle normative (tante e spesso ben scritte) non è sufficiente per garantire alle persone con disabilità una vita buona (a proposito, qui trovate il nostro Manifesto). Molto passa dai gesti quotidiani di tutti i cittadini e dal loro impegno per rendere più semplice e dignitosa la quotidianità delle persone più fragili.
Abbiamo raccolto, tra le persone che frequentano la nostra sede, un breve elenco (certamente non esaustivo) delle cose da fare e di quelle da evitare quando si incontra una persona con disabilità. Vi invitiamo a farlo circolare, a condividerlo con i vostri amici e conoscenti. E, se volete, ad arricchirlo!
- “Se per strada incontri una persona in carrozzina che ti sembra in difficoltà non avere paura ad avvicinarti per chiedere se ha bisogno di aiuto. Potrebbe essere una buona occasione per fare due chiacchiere”, Marco.
- “Quando organizzate la gita di classe, una festa o una pizzata voglio poter partecipare anche io”, Anna.
- “Non parcheggiare nei posti auto riservati alle persone con disabilità. Nemmeno il sabato sera e nemmeno di domenica. Anche io esco bermi una birra e vado a fare shopping con le mie amiche”, Alessandra.
- “Se non ci conosciamo, quando mi incontri per strada non accarezzarmi”, Mario.
- “Il mio cane guida è i miei occhi. Quando mi guida per strada sta svolgendo un compito delicato e deve prestare attenzione a tanti stimoli diversi. Per favore, non distrarlo e non accarezzarlo”, Francesca.
- “Quando aspetti il treno o la metropolitana non lasciare pacchi o valige sui percorsi guidati per le persone cieche (i cosiddetti loges, ndr). Rischiamo di inciampare e cadere”, Sergio.
- “Al ristorante chiedi prima a me -e non al mio accompagnatore- cosa voglio mangiare”, Matteo.
- “Nessuno è ‘troppo grave’ per non poter fare qualcosa di bello insieme”, Giovanni
- “La bella ragazza che spinge la mia carrozzina? No, non è la mia badante, è la mia fidanzata”, Franco.
- “Se mi dici qualcosa e io non ti rispondo non sono maleducato, sono sordo. Cerchiamo di capire assieme come poter comunicare serenamente”, Gabriele
- “Se non ti capisco quando mi dici una cosa, non innervosirti. Prova a rispiegare con parole più semplici”, Lucia.
- "Quando parcheggi la bicicletta o lo scooter non lasciarli in mezzo al marciapiede. Potresti creare un ostacolo pericoloso per le persone con disabilità visiva e ostacolare chi si sposta in carrozzina (ma anche una mamma con il passeggino)", Roberto