La risposta di Cristina Redi, candidata alle elezioni regionali per il PD, alla lettera aperta inviata da LEDHA. Tra le proposte, forme di aiuto domiciliare per i neogenitori di bambini con disabilitą
Il programma relativo alla Disabilità del candidato Presidente PD alla regione Lombardia Gori così esordisce:
Il sistema di servizi della Regione Lombardia raggiunge attraverso i diversi enti e servizi accreditati nel sistema socio sanitario, circa 23.000 persone con “disabilità complesse”, a fronte delle 33.000 residenti in Lombardia (stima ISTAT). Un sistema di servizi in gran parte gestiti da enti del terzo settore (cooperative sociali, fondazioni ex IPAB, enti religiosi e associazioni) e in parte da servizi pubblici in capo prevalentemente ai Comuni. Negli ultimi dieci anni il numero di persone inserite nei servizi diurni è triplicato, ma nonostante questo le unità di offerta sono sempre sature e crescono le liste di attesa, di conseguenza parte dell’onere assistenziale, da un punto di vista concreto e economico, ricade sulle famiglie attraverso il lavoro di cura dei familiari. Bisogna governare e migliorare l’ integrazione tra gli interventi e le istituzioni, una personalizzazione dei progetti e un loro deciso orientamento verso esiti che riconoscano il “diritto di tutte le persone con disabilità a vivere nella società con la stessa libertà di scelta delle altre persone”, così come previsto e prescritto dall’articolo 19 della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Di fronte a questo scenario servono obiettivi che accompagnino e sostengano le famiglie con disabili e le persone con disabilità attraverso progetti specifici nei vari momenti di passaggio tipici della vita di tutti. Ma soprattutto seve la partecipazione attiva delle famiglie e delle persone disabili per costruire i progetti stessi in una logica di welfare di comunità dove i cittadini sono parte attiva nella costruzione delle soluzioni.
In quanto candidata al Consiglio Regionale con la lista PD appoggio gli obiettivi contenuti nel programma stilato che rispondono in pieno a quanto contenuto nell’appello della Federazione italiana per il superamento dell’handicap ed in particolare:
A questi obiettivi ritengo si possa anche aggiungere la possibilità di un pensiero progettuale sia in ambito culturale, che sportivo che e di vita nelle nostre città e paesi inclusivo per definizione e cioè non attività per disabili ma la possibilità per le persone disabili di partecipare pienamente alla vita quotidiana e nella normalità.
Cristina Redi