Gli alunni con disabilità hanno iniziato l'anno scolastico in ritardo. E una delibera comunale stabilisce un taglio significativo delle ore di assistenza. Croci (Anffas): “Il Comune rispetti la Convenzione Onu”.
Anche a Vigevano, per gli alunni e studenti con disabilità il nuovo anno scolastico è iniziato in ritardo. Inoltre, molti di loro non potranno frequentare le lezioni con regolarità a causa del taglio alle ore di assistenza. Continuano dunque le difficoltà per le famiglie di bambini e ragazzi con disabilità costretti a combattere contro le istituzioni per veder garantito ai propri figli il diritto all'istruzione.
Due gli episodi contestati dalle associazioni del territorio. In primis la decisione, da parte del Comune di Vigevano, di attivare solo a partire dal 19 settembre i servizi di assistenza educativa. Così, mentre, tutti gli studenti vigevanesi sono tornati sui banchi il 5 settembre, i ragazzi con disabilità hanno dovuto aspettare due settimane.
“Le famiglie si sono trovate in una situazione molto difficile: abbiamo saputo di questa delibera solo a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico – spiega Mara Finotti, dell'associazione “I Germogli” -. Alcuni genitori sono andati a protestare e hanno avuto l'attivazione del servizio. In questo modo il Comune ha creato un'ulteriore discriminazione”.
Inoltre, una seconda delibera del Comune di Vigevano ha stabilito una riduzione del monte ore complessivo per l'assistenza ad personam degli studenti con disabilità da 2.581 ore a 1.626 ore settimanali nel periodo settembre-dicembre 2016 per una spesa complesiva di 412mila euro “al fine di raccordare il volume del servizio alla capacità di spesa riferita a questa attività”. In altre parole, il Comune di Vigevano ha disposto un taglio delle ore di assistenza agli alunni con disabilità per far quadrare i conti.
In base ai conti fatti dal Comune, agli alunni con disabilità “grave” sono state assegnate 20 ore di assistenza settimanali, mentre per gli alunni non in condizione di gravità il monte ore assegnato è di 10 ore a settimana. Come se non bastasse, la delibera ammette un “sub-criterio”: in caso di insufficienza delle risorse, ci sarà un'ulteriore riduzione di tre ore sia per le situazioni con gravi disabilità (da 20 a 17 ore a settimana) sia per chi non è in condizione di grave disabilità (da 10 a 7 ore a settimana). “Siamo consapevoli delle difficoltà economiche e della mancanza di risorse – commenta Mara Finotti – ma questa situazione non giustifica il comportamento del Comune”.
Altra questione che preoccupa le associazioni impegnate nella tutela dei diritti delle persone con disabilità sul territorio di Vigevano è la mancanza di informazioni per il futuro. “Per il momento, il Comune si è limitato a focalizzare la propria attenzione sui primi mesi dell'anno scolasico – spiega Benedetta Croci di Anffas Vigevano -. Non sappiamo cosa succederà a gennaio, il Comune dovrà presentare un nuovo bilancio e il nostro timore è che vengano ulteriormente ridotte le ore di assistenza”.
“Al Comune chiediamo di metere in pratica quello che si è impegnato a fare nel dicembre 2014, quando ha adottato la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità”, conclude Benedetta Croci di Anffas Vigevano.