Il Senato ha approvato un maxiemendamento che prevede lo stanziamento di risorse per i servizi di trasporto, assistenza alla comunicazione e assistenza ad personam. Fish: moderatamente soddisfatti.
Un segnale moderatamente positivo sul fronte del diritto allo studio per i bambini e ragazzi con disabilità arriva dal Senato. Nel corso della discussione e approvazione del decreto legge sugli enti territoriali (DDL 1977), Palazzo Madama ha approvato il maxiemendamento governativo che prevede lo stanziamento di 30 milioni di euro per i servizi di supporto scolastico (assistenza alla comunicazione, assistenza ad personam e trasporto). Servizi che erano rimasti “orfani” dopo che la legge 7 aprile 2014, n. 56 (Legge Delrio) ha soppresso le competenze delle Province e ha assegnato alle Regioni il compito di redistribuirle alle Città metropolitane ed ad altri enti territoriali.
FISH-Federazione italiana superamento dell'handicap ha espresso una “moderata soddisfazione” per il risultato raggiunto. Non si può essere soddisfatti al cento per cento – spiega FISH in una nota – dal momento che le risorse stanziate sono insufficienti a coprire i costi di tali servizi a livello nazionale. “Ci aspettiamo ora che la piena copertura finanziaria diventi strutturale nella prossima legge di stabilità – sottolineano FAND e FISH –. Sappiamo bene infatti che la cifra di 30 milioni copre solo in parte l’emergenza per i primi tre mesi dell’anno scolastico che inizia a settembre. Il diritto allo studio, al contrario, non può essere vincolato a disponibilità di bilancio.”
Per LEDHA- Lega per i diritti delle persone con disabilità, la decisione del Governo rappresenta un segnale importante. Non solo per lo stanziamento economico, ma anche da un punto di vista politico: per l'ennesima volta, infatti, si ribadisce che i servizi rivolti agli alunni e studenti con disabilità devono essere attivati. E che questo compito spetta alle Province e alla Città Metropolitana.