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26 Marzo 2015

Apprendistato formativo per i ragazzi con Adhd

LEDHA e l'Associazione italiana famiglie Adhd scrivono all'assessore regionale Valentina Aprea per valutare la possibilitą di modificare l'accesso all'apprendistato formativo.

Per i ragazzi che soffrono di un disturbo da deficit di attenzione/iperattività (Adhd), con bisogni educativi speciali (Bes) e per i ragazzi con disabilità il tasso di dispersione scolastica è più alto rispetto alla media. Man mano che le proposte formative diventano più esigenti, sembrano anche divenire più rigide, con minori possibilità di adattamento alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità e con bisogni educativi speciali. 

Per questi ragazzi, un importante stimolo motivazionale potrebbe venire dalla possibilità di conseguire fin dall'inizio del percorso universitario una quota significativa di crediti (CFU) attraverso l'apprendistato formativo. Una recente normativa, infatti, ha aperto alla possibilità di conseguire crediti formativi, utili al conseguimento di titoli di studio, anche attraverso periodi di apprendistato in luoghi di lavoro. In particolare, l’accordo siglato il 24 luglio 2013 prevede che questa opportunità sia offerta nel ciclo degli studi superiori e universitari.

Tuttavia, prima di potersi “sporcare le mani” gli studenti universitari devono accumulare un certo numero di crediti formativi in maniera “tradizionale”, studiando sui banchi. Per questo motivo LEDHA e “Associazione italiana famiglie Adhd” hanno scritto una lettera all'assessore regionale Valentina Aprea (Istruzione, formazione e lavoro) con cui chiedono un incontro per valutare in che modo sia possibile permettere ai ragazzi con Adhd (e in generale, ai ragazzi con disabilità) la possibilità di svolgere l'apprendistato formativo prima di aver acquisito un tetto minimo di crediti.

Una soglia di accesso quasi invalicabile per questi ragazzi. Un esito certo non atteso da chi aveva redatto il testo dell'accordo. Probabilmente non si era immaginata - ai tempi - la fortissima potenzialità che lo strumento dell’apprendistato potrebbe avere nei confronti dei ragazzi e giovani con disabilità e/o con bisogni educativi speciali. “Per questo motivo – conclude la lettera - crediamo sia opportuna la formazione di un gruppo di lavoro tecnico capace di esaminare e valutare specifiche modalità di ammissione all’apprendistato di Alta formazione e ricerca”.

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