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24 Febbraio 2015

Piani di zona 2015-17: continuiamo a dire la nostra

Alla luce della DGR 2941, le associazioni delle persone con disabilità sono chiamate a essere parte di questo processo. Villa Allegri (presidente LEDHA): “Importante sostenere le associazioni locali a dire la loro”.

Gli ambiti sociali comunali stanno avviando i lavori per la nuova programmazione dei Piani di zona 2015 – 2017 in base a quanto previsto dalla DGR 2941 approvata da Regione Lombardia lo scorso 19 dicembre. Un documento da cui emerge, con sempre maggiore chiarezza, l'intenzione di superare la frammentazione storica del welfare sociale lombardo. Le associazioni impegnate per la tutela dei diritti delle persone con disabilità potranno essere chiamate (a diverso titolo) a essere parte di questo processo. “Ci rendiamo conto che attorno a questo strumento di politica sociale vi sia molta stanchezza e disillusione – commenta Maria Villa Allegri, presidente di LEDHA - Nonostante ciò crediamo che sia importante sostenere le associazioni locali ad insistere, ad esserci e a dire la loro”.

Integrazione sociale e presa in carico globale sono due aspetti su cui la DGR regionale insiste molto, facendo proprie alcune posizioni e richieste ormai storiche espresse da LEDHA e dalle associazioni delle persone con disabilità. Tuttavia, resistenze, abitudini e inerzie possono frenare sul nascere ogni cambiamento. Per questo motivo è importante che le associazioni siano presenti e attive nell'ambito dei rispettivi piani di zona, per dare sostegno e contenuto a questo possibile nascente cambiamento di indirizzo del nostro sistema di welfare. “Presa in carico, progettazione individuale, vita indipendente e inclusione nella società, rimangono le nostre parole d'ordine, attorno alle quali cercare di promuovere idee, iniziative e progetti capaci di trasformarle in azioni concrete a favore della miglior qualità della vita delle persone con disabilità che vivono in Lombardia”, commenta Maria Villa Allegri.

Particolare attenzione meritano i nuovi regolamenti per quanto riguarda le richieste di partecipazione alla spesa che devono essere definiti almeno a livello di Ambito territoriale, così come del resto indicano le stesse normative regionali. Una richiesta che assume ancora maggiore importanza in questa fase di confusione e di incertezza sull'esito del percorso di applicazione del "Nuovo Isee", dopo la sentenza TAR Lazio che ha considerato non legittimo il conteggio nel calcolo del reddito delle provvidenze economiche in favore delle persone con disabilità.

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