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5 Dicembre 2014

Altre due diffide per la Provincia di Milano

Le famiglie di due ragazze che frequentano le superiori si sono rivolte al Servizio legale di LEDHA per ottenere l'assistenza “ad personam”.

Francesca ha iniziato la seconda liceo senza che per lei venisse attivato il servizio di assistenza "ad personam". Per ovviare a questa situazione (che si era già presentata lo scorso anno) la scuola ha stipulato un contratto con educatori privati, mentre la famiglia ha pagato di tasca propria le spese.
Sonia, invece, frequenta la prima superiore: ha avuto un'assistenza "ad personam", ma con un numero di ore di assistenza insufficiente rispetto alle sue effettive esigenze. La ragazza, infatti, ha una grave disabilità.
Francesca e Sonia (nomi di fantasia) sono due ragazze con disabilità che frequentano le scuole superiori in provincia di Milano. Hanno diritto - per legge - a un assistente "ad personam" che le aiuti e le assista durante la giornata scolastica ma, come troppo spesso accade, questo diritto è stato loro negato. Per questo motivo, le loro famiglie si sono rivolte al Servizio Legale di LEDHA che, come ha già fatto diverse volte in passato, ha provveduto a inviare due lettere di diffida alla Provincia di Milano, ente titolare dell'erogazione del servizio, per chiedere che Francesca e Sonia possano ottenere quello che spetta loro di diritto. "In caso contrario ci sono tutti i presupposti per un'azione giuridica davanti al TAR, oppure davanti al Giudice onorario, nel caso in cui si voglia contestare la condotta discriminatoria", sottolinea l'avvocato Gaetano De Luca, del Servizio Legale LEDHA.
Un intervento che si è reso necessario a causa dell'inadempienza della Provincia di Milano nell'attivazione del servizio di assistenza. Infatti, nonostante le molte sollecitazioni da parte delle associazioni delle persone con disabilità, ancora a metà del mese di novembre Palazzo Isimbardi non aveva attivato il servizio di assistenza "ad personam" per i ragazzi che frequentano le scuole superiori. Solo recentemente, infatti, la Provincia ha chiesto ai Comuni e agli Uffici di piano di attivare "tempestivamente" il servizio.
LEDHA e le associazioni delle persone con disabilità continueranno a vigilare sui futuri sviluppi di questa vicenda, sul fatto che Francesca, Sonia e tutti i ragazzi con disabilità che abbiano accesso ai servizi cui hanno diritto. Un impegno che si estenderà a tutto l'anno scolastico in corso, quando le competenze per l'assistenza "ad personam" passeranno alla Città Metropolitana.

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