Il convegno si svolgerà lunedì 27 ottobre presso l'Università degli Studi di Milano (via Festa del Perdono 3) dalle ore 14 alle 18.
Record di iscrizioni per il convegno "Dalla Dote welfare al Budget di Salute. Cosa dovrebbe cambiare dal punto di vista delle persone con disabilità?", primo appuntamento del ciclo di incontri organizzato da "ProgettaMI", che si svolgerà lunedì 27 ottobre all'Università Statale di Milano.
Ad aprire il convegno sarà Giuseppe Arconzo, delegato del Rettore dell'Università Statale per le disabilità e i dsa. "Il nostro ateneo ha promosso una serie di iniziative per favorire e diffondere la cultura dell'inclusione - sottolinea -. Solo attraverso la conoscenza di questi temi è possibile eliminare le cattive abitudini che, troppo spesso, penalizzano le persone con disabilità. Per questi motivi l'Università degli Studi di Milano ha sposato in pieno questo progetto"
Aprire una discussione sui temi del welfare significa, inevitabilmente, avere a che fare con problemi relativi alle risorse. O meglio, alla carenza di risorse. "Purtroppo le tendenze attuali vanno verso una diminuzione dei finanziamenti", sottolinea Elio Borgonovi del Cergas - Centro di ricerche sulla gestione dell'assistenza sanitaria e sociale. Se non si interviene per modificare questa tendenza, le persone con disabilità rischiano di essere penalizzate. "La sostenibilità del sistema, anche con un miglioramento in termini di qualità della vita delle persone con disabilità, può venire solo dalla collaborazione tra i vari attori - sottolinea Borgonovi -. Occorre quindi creare sinergie tra i diversi interventi, stimolando la collaborazione tra enti pubblici, associazioni di familiari e terzo settore". Inoltre, aggiunge il docente, la collaborazione ha anche un effetto moltiplicatore: "La tendenza, in termini di risorse, è quella di passare da 6 a 4 - spiega -. Mentre solo la collaborazione può determinare un effetto in cui 2 + 2 fa sei. O addirittura otto".
Raffaele Monteleone, del dipartimento di Sociologia dell'Università Milano-Bicocca metterà al centro del suo intervento la comparazione tra due dispositivi di presa in carico personalizzata di soggetti in condizione di fragilità sociale: da un lato i voucher socio-sanitari, propri del modello di welfare lombardo, dall'altro i budget di cura/budget di salute sperimentati in Friuli, Campania, Emilia Romagna. “L'obiettivo principale -spiega Monteleone- è quello di discutere e ragionare sulle diverse configurazioni e modalità di rapporto, tra soggetti pubblici e privati responsabili per la presa in carico e destinatari delle misure".
Due filosofie diverse che costruiscono due meccanismi di accreditamento e di presa in carico profondamente diversi tra loro: "In Lombardia i meccanismi di accreditamento sono stati disegnati per rifornire il mercato di prestazioni socio-sanitarie - spiega ancora Monteleone - mentre nei meccanismi di budgetizzazione la logica è quella di costruire una nuova modalità di rapporto centrata sulla cogestione tra pubblico e privato, in cui l'accreditamento viene costruito di volta in volta sulla base del progetto personalizzato che viene presentato per i destinatari".
“Solitamente non si parla mai di vita indipendente per persone con disabilità cognitiva - conclude Marco Rasconi, presidente di LedhaMilano e moderatore -. Durante il covegno si vedrà molto chiaramente che una vita indipendente può essere progettata anch ein questi casi. Evitando l'istituzionalizzazione, riducendo i costi per la società e il carico sulle famiglie". Appuntamento presso l'aula 422 (terzo piano) dell'Università degli Studi di Milano, in via Festa del Perdono 3, dalle ore 14 alle ore 18.
"ProgettaMi" è un'esperienza avviata nel 2011 e che continua tutt'oggi, con l'obiettivo di favorire processi di vita indipendente ed inclusione nella società da parte di persone con disabilità intellettiva, anche attraverso periodi di sperimentazione di vita autonoma, al di fuori della famiglia di origine. Il progetto ha visto la collaborazione attiva di realtà del terzo settore (LEDHA, LEDHA Milano, Fondazione Idea Vita, Consorzio SIR) con il Comune di Milano e Fondazione Cariplo.