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12 Luglio 2013

Pavia, dopo i lavori di ristrutturazione la sala è inaccessibile

Coordinamento pavese per i problemi dell'handicap e Uildm hanno presentato ricorso al Tribunale di Milano per chiedere di “accertare il carattere discriminatorio” degli interventi fatti nella Sala Annunciata.

Una sala pubblica parzialmente accessibile che, dopo i lavori di ristrutturazione, presenta ancora più barriere per le persone con disabilità. Succede a Pavia, dove Comitato di coordinamento pavese per i problemi dell'handicap e Uildm hanno presentato, tramite Ledha, un ricorso per chiedere al Tribunale di Milano di "accertare il carattere discriminatorio degli interventi di ristrutturazione della Sala Annunciata" e di "ordinare alla Provincia di Pavia di cessare il comportamento discriminatorio". "Oggi, a quasi tre anni dalla ratifica della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, abbiamo scoperto che esistono ancora luoghi cui certi cittadini non possono accedere", commenta Fabio Pirastu, presidente Uildm Pavia.

Sala Annunciata è uno spazio polivalente dove si svolgono le sedute del Consiglio provinciale ma anche convegni, seminari, spettacoli, corsi di formazione e altri eventi pubblici. "Confidavamo che, dopo anni di lavori e di ristrutturazioni, potessimo finalmente avere in città una sala a uso pubblico priva di barriere architettoniche", commenta Katia Pietra, referente del Coordinamento pavese. E invece ora l'accesso alla sala si presenta ancora più problematico rispetto al passato, come evidenziano anche le relazioni dell'architetto Giovanni Del Zanna, esperto di accessibilità e barriere architettoniche.

Tante sono le criticità rilevate. All'ingresso principale, ad esempio, è stata creata ex novo una scalinata che impedisce l'accesso alle persone con disabilità motorie. Che possono accedere alla sala solo da ingressi secondari. Inoltre sono presenti solo due posti per le persone con disabilità, in prima fila e a ridosso del palco: la visibilità - si rileva nell'esposto - è pari a zero. Altro nodo critico, l'accesso al palco: per ovviare alla presenza di gradini, infatti, si è optato per il cingolato mobile. "Una soluzione contraria alla normativa nazionale e regionale - nota l'architetto Del Zanna -. Inidonea a essere utilizzata da tutte le persone con disabilità motorie". Chi si sposta su carrozzina elettrica, ad esempio, non può utilizzare il cingolato mobile. Allo stesso modo viene penalizzato un anziano che fatica a salire i gradini.
Bocciate anche la ristrutturazione dei bagni (maniglie non installate e distanze minime non rispettate), la pianificazione delle vie di fuga e la costruzione di una rampa esterna sull'accesso da Piazza Petrarca al Parco Malaspina che è inutilizzabile da chi si sposta in carrozzina. Alcune criticità erano emerse già durante la fase di svolgimento dei lavori, come spiega Katia Pietra del Coordinamento pavese. "Abbiamo tentato una mediazione, abbiamo chiesto incontri sia con i tecnici che con i rappresentanti istituzionali - aggiunge -. L'accessibilità alla sala, per certi versi, è persino peggiorata".

Gli interventi della Provincia di Pavia avrebbero potuto essere contestati come semplice violazione della normativa sul superamento delle barriere architettoniche. "Si è scelto invece di utilizzare il ricorso antidiscriminatorio proprio per evidenziare come la presenza di barriere costituisca non solo uno dei più diffusi ostacoli alla partecipazione sociale delle persone con disabilità ma soprattutto un motivo di esclusione o limitazione al godimento dei diritti civili politici e sociali", spiega l'avvocato Gaetano De Luca del Servizio legale Ledha.
"La legge antidiscriminazioni oggi ci è venuta in aiuto: la dignità dell'individuo va sempre rispettata e nella Sala Annunciata di Pavia si stanno scrivendo due classifiche di cittadini differenti - conclude Fabio Pirastu -. Per questo era nostro compito intervenire affinché una situazione del genere venisse giudicata in modo tale che un domani non si possa più ripetere".

 

I.S.

 

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