Dopo le perplessità espresse dal Forum terzo settore e da LEDHA, la nuova Giunta regionale ha posticipato al 1° gennaio 2014 l'operatività della DGR 4879/2012. Riconoscendo la necessità di avviare una approfondita consultazione.
Con la DGR X/45 del 16 aprile la nuova Giunta regionale, e in particolare l'assessorato Famiglia e Solidarietà Sociale ha differito al 1° gennaio 2014 l'applicazione della DGR IX/4879 del 21/2/2013 ("Definizione di metodologie e di indicatori per la programmazione sociosanitaria in adempimento di quanto previsto dalla DGR IX/4334 del 26/10/2012 - Determinazioni in ordine alla gestione del servizio socio sanitario regionale per l'esercizio 2013).
Una decisione saggia, necessaria, attesa e ben motivata. Soprattutto laddove si riconosce la necessità "vista l'importanza e la delicatezza del processo in esame, di procedere a una approfondita consultazione di enti gestori, autonomie locali, soggetti del terzo settore e gli altri stakeholder di riferimento".
Anche per questo la DGR 4879/2013 aveva suscitato in LEDHA una forte preoccupazione e contrarietà. Da sempre pensiamo che in "politica" il metodo diventa sostanza, soprattutto se il metodo adottato in occasione della DGR dello scorso febbraio non si poteva certo definire un metodo accettabile. La decisione della passata Giunta Regionale venne infatti assunta completamente al di fuori del già esile ambito di confronto che ha caratterizzato i rapporti tra il Terzo Settore (e quindi anche LEDHA e le Associazioni che la costituiscono) e la Giunta Regionale. Una delibera a sorpresa quindi, sia perché affrontava una materia complessa e di sistema assunta da una Giunta che di lì a pochi giorni avrebbe passato il testimone, e sia perché - ed era l'aspetto più rilevante per noi - conteneva la previsione che la risposta ai bisogni di residenzialità di persone con disabilità presso RSD e CSS poteva essere soddisfatta (nel medio periodo, si diceva) anche tramite la conversione di posti letto di RSA già contrattualizzati.
In realtà, più che di una conversione amministrativa/gestionale dei posti letto di RSA si trattava di una conversione dei diritti e dei bisogni delle persone, che da persone con disabilità portatrici di diritto ad una vita degna e il più possibile orientata all'autodeterminazione si sarebbero trovate a essere considerate persone non autosufficienti bisognose di cure e sostegni tipici di quella condizione di vita, esistenziale e materiale.
Una visione della vita delle persone con disabilità distante anni luce da quella assunta e proposta dalle persone disabili e dalle loro organizzazioni sociali, orientata a una logica inclusiva, propria della tutela dei diritti umani, delle pari opportunità e del contrasto ad ogni forma di segregazione. Una delibera, peraltro, in netto contrasto con il PAR 2010/2020 (Piano di azione regionale per le persone con disabilità) che non a caso si ispira all'articolo 19 della Convenzione ONU.
Apprezzabile quindi la scelta assunta dalla Giunta Regionale, dal momento che sottolinea la necessità di un ampio confronto con i soggetti del sistema di protezione sociale.
Su questo, come su tutti gli altri elementi che compongono la riforma del welfare regionale già avviate, LEDHA e Forum Terzo Settore sono pronti ad avviare una fase di confronto e partecipazione reale alle scelte, sui molti argomenti che da tempo attendono di essere discussi e decisi. Per quanto ci riguarda: finanziamento dei servizi e delle prestazioni rientranti nei LEA, valutazione sugli esiti delle sperimentazioni - inclusa quella riferita al FFL - determinazione delle modalità di utilizzo e distribuzione delle risorse destinate alle unità d'offerta sociali, verifica puntuale e partecipata dello stato di attuazione del PAR, definizione di piani e strumenti per la promozione di progetti e azioni che favoriscano la vita indipendente.
Nello specifico delle materie affrontate dalla DGR 4879/2013, invece, ci si augura che dopo il rinvio deciso dalla DGR 45/2013 si possa leggere la cancellazione delle previsioni più critiche da noi rilevate.
Marco Faini
Funzionario di ANFFAS Brescia Onlus, collaboratore e consulente per le politiche sociali di ANFFAS Lombardia e ANFFAS Nazionale.