Dalla lettura della Circolare, la cui intenzione è di fornire indicazioni operative per l'applicazione della Direttiva, emergono ancora zone "grigie" rispetto ai chiarimenti auspicati e attesi.
Dopo l'analisi critica della Direttiva Ministeriale sugli alunni con Bisogni Educativi Speciali (B.E.S.) (Scuola: la Direttiva sui Bisogni Educativi Speciali non convince), il Gruppo LEDHAscuola contribuisce al vivace dibattito che il Documento ha suscitato presentando i dubbi e gli interrogativi che anche la Circolare esplicativa 8 lascia aperti.
Non è credibile che le decisioni del team docente o del Consiglio di Classe in merito alla stesura del Piano Didattico Personalizzato per i BES non certificati, "assunte sulla base di considerazioni pedagogiche e didattiche", siano sufficienti ad evitare il contenzioso che Direttiva e Circolare rischiano di ingenerare anziché risolvere. La logica delle certificazioni e delle etichettature può essere infatti superata solo attuando un'adeguata formazione obbligatoria, iniziale e in servizio, di tutti i docenti, dirigenti e insegnanti curricolari compresi, sull'utilizzo dell'ICF e sulle competenze pedagogiche e didattiche necessarie a leggere i bisogni di tutti gli allievi, compresi quelli tra loro che incontrano difficoltà di apprendimento, di comunicazione e di relazione. Ma nessuno dei due Documenti accoglie la proposta, che la FISH avanza da molti anni, dell'obbligatorietà di questa formazione.
Per quanto attiene agli alunni con svantaggio linguistico e socio-culturale, la Circolare precisa che tali "tipologie di BES" si possono individuare non solo sulla base di "ben fondate" considerazioni pedagogiche e didattiche, ma anche delle segnalazioni dei servizi sociali, e aggiunge che gli interventi individualizzati potranno in questi casi essere attivati "per il tempo strettamente necessario". Non è dato sapere però con quali mezzi e modalità operative, visto il taglio generalizzato delle compresenze e del tempo scuola, il cronico sovraffollamento delle classi (in dispregio dell'art. 5, c. 2 del D.P.R. 81/09, che pone il limite di 20 alunni nelle classi prime in presenza di alunni con disabilità, soprattutto se in situazione di gravità) e la convivenza nella stessa classe di plurime e svariate fragilità ...