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21 Febbraio 2013

L'importanza della comunicazione

Equinet, l'autunno scorso, ha organizzato un momento di confronto tra enti governativi di tutela per le pari opportunità e associazioni di tutela dei diritti umani.

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, ratificata dallo Stato Italiano con Legge 18/2009, promuove, protegge e garantisce il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuove il rispetto della loro intrinseca dignità.
Ciononostante, ancora oggi, molto spesso, le persone con disabilità sono vittime di esclusione ed emarginazione e non sempre, per svariati motivi, si attivano per denunciare alle autorità competenti le condotte discriminatorie perpetrate nei loro confronti.

Nell'autunno del 2012, Equinet, organizzazione europea con sede a Bruxelles che riunisce trentasette enti di tutela per le pari opportunità, ha organizzato a Malta un seminario sull'importanza e utilità dei mezzi di comunicazione per implementare la conoscenza dei diritti di uguaglianza e non discriminazione nel mondo, nella convinzione che una maggiore conoscenza dei diritti da parte della società in generale possa di fatto far sì che ogni singolo cittadino goda maggiormente dei suoi diritti ed usufruisca in pieno delle opportunità a sua disposizione, su base di uguaglianza con gli altri.
LEDHA è stata invitata a partecipare al seminario con lo scopo di riportare la propria testimonianza, delineando le barriere che più comunemente limitano od ostacolano la diffusione della conoscenza dei diritti delle persone con disabilità e individuando le azioni più efficaci volte ad accrescere consapevolezza e sicurezza nell'esercizio dei diritti stessi.
L'accrescimento della consapevolezza è una delle condizioni preliminari per un'uguale partecipazione individuate dalle Regole Standard adottate dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite del 20 Dicembre 1993 e la sua importanza è stata ribadita dall'art. 8 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, che prevede che gli Stati Parti si impegnino ad adottare misure immediate, efficaci ed adeguate allo scopo di sensibilizzare la società sulla situazione delle persone con disabilità e accrescere il rispetto per i loro diritti e la loro dignità, a combattere gli stereotipi e i pregiudizi, nonché a promuovere la consapevolezza delle capacità e i contributi delle persone con disabilità stesse.

Nonostante le disposizioni normative esistenti sia a livello nazionale, sia a livello internazionale, le persone con disabilità continuano ad incontrare ostacoli nella loro partecipazione alla società come membri uguali della stessa e ad essere oggetto, in ogni parte del mondo, di violazione dei loro diritti. Nel corso degli anni, inoltre, le persone con disabilità sono state spesso identificate come individui che necessitano di protezione e suscitano compassione più che rispetto e ancora oggi incontrano quotidianamente barriere attitudinali quali inferiorità, ignoranza, stereotipi, negazione e paura. Barriere che di fatto ne limitano le libertà e ne ledono la dignità.
Molto spesso, l'esclusione delle persone con disabilità dalla società è dovuta ad una mancanza di informazione alla base. Risulta, infatti, impossibile rivendicare dei diritti ed esercitarli su base di uguaglianza con gli altri, laddove non si sia ricevuta alcuna informazione al riguardo o laddove, a causa di ignoranza e stereotipi, si sia portati a percepirli non come veri e propri diritti esigibili, ma come mere concessioni.
Durante il seminario di Malta, i rappresentanti degli enti di tutela per le pari opportunità presenti hanno cercato di individuare ed esaminare, anche attraverso una serie di lavori di gruppo, le motivazioni che più spesso inducono le persone a non denunciare alle autorità competenti la condotta discriminatoria subita, quali la mancanza di conoscenza dei diritti e dei relativi strumenti di tutela, il timore delle conseguenze che potrebbero derivare dalla denuncia, le complessità della procedura della denuncia stessa, la mancanza di risorse e i dubbi sulla reale utilità ed efficacia di riportare la discriminazione.

Il seminario organizzato da Equinet è stato quindi un'occasione di collaborazione e confronto fra enti di tutela per le pari opportunità e organizzazioni non governative, volto a comprendere ed individuare le azioni più efficaci da porre in essere per diffondere una maggiore conoscenza dei diritti e dei relativi strumenti di tutela, al fine di accrescerne la consapevolezza all'interno della società e ridurre, conseguentemente, i casi di emarginazione e discriminazione.
Uno studio sociologico dell'Agenzia dell'Unione Europea sui Diritti Fondamentali (FRA), sull'accesso alla giustizia, presentato durante il seminario, ha mostrato che i mezzi di comunicazione ritenuti più efficaci dagli enti di tutela per le pari opportunità per diffondere informazioni relative ai diritti nonché ai loro servizi sono i siti internet. Tale risultato ha sorpreso i rappresentanti delle organizzazioni non governative, che hanno ricordato l'efficacia e la necessità di utilizzo anche di altri strumenti, quali telefono, sportelli informativi e brochure, al fine di divulgare le informazioni ad un più elevato numero di persone, in particolare con riferimento alle persone con disabilità e agli anziani, che spesso non hanno accesso ad internet.
Il confronto fra enti di tutela per le pari opportunità ed organizzazioni non governative ha inoltre portato a sottolineare l'opportunità di utilizzare, per le campagne di informazione, un linguaggio non tecnico, ma semplice e chiaro, e di predisporre informazioni specifiche e diversificate per i singoli gruppi di persone potenzialmente vittime di discriminazione.
Infine, gli enti di tutela per le pari opportunità partecipanti hanno evidenziato l'importanza di stabilire buoni rapporti di cooperazione con la stampa e di promuovere un approccio alle notizie basato sui diritti umani. Da ultimo, le organizzazioni non governative hanno sottolineato l'utilità della raccolta di dati al fine di combattere l'invisibilità delle persone, che le rende di fatto ancora più vulnerabili e soggette ad abuso ed esclusione, nonché l'opportunità di predisporre banche dati di natura giuridica contenenti la giurisprudenza relativa ai casi più significativi.

Il seminario di Malta, che ha visto il coinvolgimento di enti governativi di tutela per le pari opportunità e associazioni di tutela dei diritti umani, è stato quindi un'importante e costruttiva occasione di lavoro e di confronto, finalizzata all'individuazione di strategie di comunicazione e strumenti più efficaci per tutelare i diritti e le libertà fondamentali di ogni individuo, senza distinzione alcuna, per ragioni di disabilità, di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

 

 

Avv. Giulia Grazioli - Servizio Legale LEDHA

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