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26 Marzo 2012

Alla Scala con la scuola: la risposta di Ledha

Ledha ribadisce come, a tutti gli effetti, vi sia stata una condotta discriminatoria e cerca un confronto più ampio con il Teatro.

 

"Gentile Dott. Cella,

 

nel ringraziarla per le considerazioni che ci ha inviato il 23 febbraio scorso in merito alla vicenda di Alessia, non possiamo esimerci dall'evidenziare che tale risposta ci ha lasciato molto perplessi.
Abbiamo chiesto al nostro ufficio legale di approfondire i contenuti della vicenda, evidenziando gli aspetti che ci pongono in disaccordo con la sua interpretazione dei fatti.
Da un punto di vista tecnico, Le alleghiamo tali valutazioni di merito, dalle quali emerge fra l'altro come - a nostro avviso - Alessia sia stata oggetto a tutti gli effetti di una condotta discriminatoria.

Da un punto di vista generale, ci preme qui evidenziare come l'atteggiamento delle strutture turistiche e culturali verso i clienti con disabilità possa essere di due tipi molto diversi.
Da un lato c'è chi vive il diritto all'accesso delle persone con disabilità come un fardello a cui si deve forzosamente ottemperare, interpretano le normative nel modo più restrittivo possibile, in una logica al ribasso basata sul mero rispetto dei requisiti minimi di legge.
Dall'altro c'è invece chi vive il diritto all'accesso delle persone con disabilità come un'opportunità favorevole per migliorare la propria qualità dell'accoglienza, sia dal punto di vista strutturale che da quello dell'efficacia del servizio offerto.

Nella sua risposta, Lei ci scrive che il paragone fatto dalla madre di Alessia col Cine Teatro S. Luigi di Concorezzo non regge, perché La Scala non è un "teatro normale".
Proprio perché La Scala è un luogo unico e speciale, ci aspetteremmo una maggior apertura al dialogo e una maggior disponibilità per far sì che anche le persone con disabilità possano godere appieno dell'offerta culturale esclusiva che La Scala propone.
Gli spettacoli cui una persona con disabilità potrà assistere al Cine Teatro S. Luigi di Concorezzo saranno offerti verosimilmente in altre decide di sale del territorio milanese; mentre l'offerta culturale della Scala non la si trova altrove. Per questo, la responsabilità del suo teatro verso la cittadinanza è - a nostro avviso - ancora maggiore.

L'invito che pertanto rivolgiamo al suo teatro è quello di aprire un confronto costruttivo con le associazioni della disabilità, perché un'offerta culturale che sappia soddisfare appieno le esigenze delle persone con disabilità sarà di per sé un'offerta più attenta alle esigenze di tutti, e una crescita civile per l'intera città.

Per citare il caso di un'altra importante realtà milanese, proprio nei giorni scorsi - a seguito di un percorso di confronto e collaborazione fra SEA Aeroporti e le associazioni della disabilità lombarde - è stata rilasciata agli scali di Linate e Malpensa la certificazione di qualità per i servizi di assistenza ai passeggeri con disabilità.
A fronte di milioni di passeggeri annuali, le problematiche di servizio che SEA deve affrontare sono assai complesse e su larga scala, eppure la recente certificazione dimostra che quando c'è da entrambe le parti la volontà di confrontarsi in modo costruttivo, nessun traguardo è precluso ed è sempre possibile giungere a soluzioni rispettose delle istanze di tutti i portatori di interesse.

 

Cordialmente.

Presidente LEDHA Milano
Dott. Marco Rasconi

 

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