Proprio mentre Governo e Regione annunciano provvedimenti che intendono ridurre risorse e servizi anche in favore delle persone con disabilità, LEDHA presenta le sue proposte in merito alla definizione di Livelli essenziali sociali.
Il documento è l'esito di un lavoro che ha coinvolto diversi leader ed operatori associativi con il supporto di esperti del settore e ha l'obiettivo di contribuire ad avviare un discorso concreto su un tema per LEDHA dirimente: dare al welfare lombardo la possibilità di coniugare il diritto delle persone con disabilità a realizzare progetti di vita dignitosi con la sostenibilità economica del sistema socio assistenziale.
Perché senza il rispetto dei diritti umani sarà impossibile uscire dalla crisi.
E' una scelta lucida che non mancherà di suscitare perplessità e discussioni, ma riteniamo che sia giunto il momento di discutere a 360° senza ideologie preconcette ed avendo il coraggio di rompere con certezze ormai calcificate che non garantiscono più i diritti dei cittadini con disabilità.
Se, come dice la Convenzione ONU, "la disabilità è un concetto in evoluzione", allora dobbiamo agire di conseguenza e non aver timore di verificare se il sistema attuale corrisponda al concetto di inclusione sociale delle persone con disabilità.
Proprio quando il Governo annuncia un intervento sull'Isee, proprio quando la Giunta regionale aggiunge ai tagli nazionali ulteriori tagli ai fondi sociali regionali e proprio mentre la stessa Giunta Regionale pubblica le Linee guida sui piani di zona e le regole sul sistema socio sanitario 2012 che avranno importanti ricadute sulle politiche sociali in Lombardia (vedi articolo precedente) ... Proprio in questo momento LEDHA presenta una proposta per avviare la definizione di Livelli Essenziali di Assistenza Sociale, almeno per quanto riguarda le persone con disabilità, in Lombardia.
"Proprio in questo momento - afferma Fulvio Santagostini, presidente LEDHA - crediamo sia importante non rassegnarsi a dover solo difendere quanto faticosamente conquistato in tanti anni di lotte e di impegno ma rilanciare la posta in gioco. Noi crediamo che non si possa uscire dalla crisi semplicemente tagliando i servizi. Per noi è proprio in questo momento che la comunità sociale e civile deve interrogarsi su quali opportunità di vita e di partecipazione sociale debbano essere garantite, a salvaguardia del benessere e dei diritti di cittadinanza di tutti, in particolare di chi vive in una condizione di fragilità".
Come è noto la definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza Sociale (LIVEAS) è una dei compiti che lo Stato dovrebbe assolvere per garantire una omogeneità di trattamento di tutti i cittadini italiani. Un compito che aspetta di essere eseguito dal 2001 e che nessun governo ha messo seriamente in agenda.
Le Regioni però hanno la possibilità di definire ulteriori Livelli Essenziali e la stessa Legge Regionale della Lombardia 3/2008 prevede ed indica questa possibilità.
Un' opportunità che LEDHA pensa sia giunto il momento di cogliere come condizione irrinunciabile per permettere ai cittadini un quadro essenziale di certezze, all'interno del quale attivare le proprie energie ed il proprio protagonismo.
Prima che una lista di servizi e prestazioni il testo propone l'adozione di un "Livello zero" che, mettendo in sicurezza quanto il territorio già offre, favorisca una presa in carico reale, globale e continuativa ed orienti le risorse esistenti alla realizzazione dei progetti di vita indipendenti delle persone con disabilità, sia a quelle già in carico ai servizi sia a quelle non ancora "conosciute". Leggendo il testo sarà facile verificare l'attenzione posta al tema della sostenibilità e della realizzabilità delle proposte esposte.
"Avremmo voluto presentare per tempo le nostre idee ai responsabili della politica sociale regionale prima ancora che il documento fosse realizzato - afferma sempre Fulvio Santagostini - Siamo rammaricati che questo incontro non si sia potuto ancora tenere ma siamo fiduciosi che tanto gli esponenti regionali quanto l'insieme delle istituzioni del territorio e delle organizzazioni sociali accoglieranno quanto di positivo le nostre proposte contengono".