Dopo due anni si conclude l’esperienza del progetto “In Rete Oggi per Domani”, di seguito i successi e l’esito delle sperimentazioni avviate.
"In rete oggi per domani" nasce, all'interno dell'attività svolta da spazio residenzialità. In collaborazione con Fondazione di partecipazione "Idea Vita", Associazione "Oltre noi..la vita", Fondazione "Caritas Ambrosiana", LEDHA, Associazione AIAS Milano, Cooperativa sociale "La cordata", Associazione "Presente e futuro", Associazioni "Zuccheribelli", "Altraassociazione" e con il sostegno di Fondazione "I care..ancora, Associazione "Grupifh".
Diventare adulto è una condizione naturale dell'esistenza che si realizza anche nella scelta di trovare una sistemazione fuori dal proprio nucleo familiare, per vivere una vita di maggiore autonomia relazionale e organizzativa.
Per le persone con disabilità il percorso di indipendenza non è semplice e richiede un sostegno che si realizza nel tempo e in modo graduale, valorizzando tutte le risorse
presenti, quelle personali, familiari e territoriali.
Nel difficile cammino di crescita ed autonomia del figlio con disabilità, la famiglia molto raramente arriva, se non per motivazioni drammatiche, a pensare a ad attuareun'esperienza di vita autonoma. Permettere alle persone con disabilità di vivere in modo indipendente significa invece cambiare ottica, passare dal "dopo di noi" al "durante noi".
E' dunque importante riconoscere la centralità della persona con disabilità, con la propria dignità e diritto ad avere una vita indipendente (magari nella propria comunità, a contatto con le proprie reti familiari e sociali), ma anche riconoscere alla famiglia la possibilità reale di pensare che il futuro del proprio figlio sarà garantito da una vita dignitosa e di qualità.
Il progetto "In rete oggi per domani" nasce proprio in quest'ottica: per la progettazione di un sistema di servizi e di prossimità che porti a privilegiare legami affettivi solidi e responsabili, generatori di risposte concrete al bisogno di autonomia delle persone con disabilità in previsione di una eventuale futura esperienza di vita autonoma.
Questo significa pensare a percorsi di avvicinamento alla vita adulta, preparare e programmare una serie di interventi mediante passi successivi e graduali, accompagnati e sostenuti, che possano essere intrapresi dalla persona e dalla famiglia con il livello più basso di stress possibile.
Per questo il progetto è partito prima di tutto, dalla preparazione, ascolto eaccompagnamento delle famiglie e persone con disabilità oltre che dalla formazione degli operatori sociali coinvolti e dalla sensibilizzazione dei territori prescelti (quartiereGallaratese , Riguarda, Greco, Giambellino e la zona Milano est).
L'attività attenta e costante di monitoraggio svolta grazie alla collaborazione delle famiglie, delle persone con disabilità nell'ambiente in cui vivono e degli operatori che a vario titolo con essi lavorano, ha permesso di evidenziare la necessità di individuare percorsi sperimentali residenziali strettamente connessi con le specifiche caratteristiche individuali dei soggetti.
Le sperimentazioni hanno riguardato diverse soluzioni abitative per il periodo che va da Dicembre 2008 a Dicembre 2009.
In particolare hanno avuto luogo presso la CSS -Condominio sociale integrato- "Casa alla Fontana" dove hanno partecipato otto sperimentatori, in appartamento protetto (Azione Solidale) dove i partecipanti sono stati dodici e in appartamento (Zuccheribelli) che ha visto protagonisti dieci partecipanti.
La sperimentazione nella "Casa alla Fontana" ha avuto un esito positivo, l'avventura ha permesso l'inserimento graduale proposto dando il tempo ai partecipanti di elaborare il vissuto quotidiano e permettendo loro di comprendere i propri limiti.
Per l'esperienza di vita autonoma in appartamento protetto si è scelto di non strutturare attività e incarichi, rispettando il contesto naturale di una casa, e nel compiere i normali gesti quotidiani si è lavorato sull'acquisizione e il potenziamento di abilità funzionali ad una vita autonoma. Le aree interessate sono state molteplici dalla cure di sé alle abitudini domestiche, dalla gestione del tempo libero alle abilità sociali. L'esito è stato sicuramente positivo, iI partecipanti hanno acquisito maggiore familiarità rispetto all'uso di spazi funzionali alla vita quotidiana, ma nel corso dell'anno si sono osservate evoluzioni positive soprattutto nelle relazioni, con alcuni momenti conviviali e socializzanti.
Per quanto riguarda la sperimentazione in appartamento gestita dall'associazione Zuccheribelli l'avvio del progetto e la sperimentazione di quattro ospiti è stata oggetto di un documentario in quattro puntate prodotto per RAI DUE e trasmesso nell'autunno 2008. La presenza delle video registrazioni e della stanza con i monitor dalla quale osservare in diretta l'operato dei ragazzi in appartamento, è stata utilizzata come risorsa conoscitiva, educativa ed autoriflessiva e la potenzialità di questo strumento nella formazione dei ragazzi e degli operatori è stata valutata positivamente.
Le persone con disabilità hanno affrontato concretamente l'autonomia abitativa, i momenti di indipendenza e adultità, la consapevolezza di un percorso "verso il diventare grandi..".
Uno dei problemi maggiormente vissuti dai partecipanti e dalle loro famiglie, risulta essere la fatica di crescere, di rendersi autonomi e diventare adulti.
Nonostante alcune difficoltà derivanti da situazioni di particolare complessità, il progetto ha permesso ai più di essere guidati in un percorso di crescita e di fiducia, si conferma infatti l'utilità dei percorsi sperimentali nel favorire la consapevolezza e la progettualità del singolo e della famiglia, la centralità del coinvolgimento di quest'ultima e la necessità di rispettare i tempi del cambiamento attraverso la flessibilità delle proposte.