L'on. Savino Pezzotta risponde alla lettera di LEDHA inviata il 15 marzo 2010 a tutti i candidati alle elezioni regionali.
"Quali impegni intende prendere per dare seguito ai contenuti della mozione approvata dal Consiglio Regionale? E' possibile sperare nella realizzazione dell'Osservatorio regionale sull'attuazione dei principi contenuti in essa?"
On. Pezzotta "Non mi sembra che siano stati fatti passi da gigante verso l'attuazione dei contenuti di questa mozione e anche per questo mi sento di sposare la proposta di istituire un Osservatorio regionale sull'attuazione dei principi contenuti in essa".
"In quali settori, secondo lei, è possibile incidere, nella preparazione di Expo 2015,
per inserire il punto di vista e le esigenze delle persone con disabilità?"
On. Pezzotta "Con il suo bellissimo slogan "Nutrire il pianeta, energia per la vita" Expo 2015 potrebbe essere un sogno da vivere ad occhi aperti "contro i peccati della globalizzazione" (Carlo Maria Martini).
Molte le opportunità: Food village, teleformazione e tele lavoro per sostenere i Paesi in via di sviluppo e il microcredito contro le povertà, un grande slancio per le energie alternative ed il governo del global warming, l'importante occasione per sviluppare metropolitane ed infrastrutture che resteranno sul suolo milanese e lombardo. Su questo ultimo aspetto il punto di vista delle persone con disabilità e soprattutto delle associazioni che le rappresentano può essere valorizzato ponendo l'attenzione, secondo una logica di trasparenza e partecipazione, su come vengono realizzate le opere e sulla loro accessibilità e fruibilità per tutti.
L'Unione di Centro lavora perché l'Expo non sia la piazza del conflitto di interessi delle società pubbliche lottizzate dai partiti, delle deroghe agli appalti o l'Expo per pochi che si preoccupa degli affari immobiliari e genera ritardi.
Noi vogliamo un Expo meno centrato su Milano, che sappia coinvolgere tutte le province lombarde e soprattutto tutte le persone che, in Lombardia, non hanno voce. L'Expo sarà anche una opportunità di lavoro e anche su questo aspetto si può investire molto. Resta il fatto che rappresenterà una vetrina internazionale all'interno della quale sarà possibile valorizzare anche il tema della disabilità".
"Secondo lei, quali interventi ritiene possano essere messi in atto per garantire che
i progetti di Vita indipendente possano trovare dei finanziamenti dedicati? E' favorevole ad investimenti per sperimentare forme nuove di abitazione e residenzialità che tengano conto che al centro "dell'abitare" vi debba essere il rispetto e la centralità della persona con disabilità, e quindi impostare un realistico progetto che porti ad una de-istituzionalizzazione dei cittadini con disabilità?"
On. Pezzotta "E' una prospettiva molto interessante. La strada è stata aperta dai provvedimenti che avete ricordato in premessa, ma da quello che vedo è solo all'inizio. Il mio è un programma aperto, in progresso, che ho voluto aprire con una frase di Sturzo che mi ricorda che "Un programma politico non si inventa, si vive.. non è un elenco di proposizioni dogmatiche né una lettera morta... è una realtà vivente che si evolve nell'azione di governo". Pertanto sono pronto a sostenere la sperimentazione di nuove forme di abitazione, magari coinvolgendo anche il privato, con dei fondi dedicati nel bilancio regionale. La Lombardia potrebbe essere un'apripista a livello nazionale".
"Si sente di assumersi l'impegno di promuovere nell' ambito della Conferenza Stato
Regioni, una iniziativa forte perché si arrivi ad uno sblocco di questa situazione che
vede mortificare dei cittadini con disabilità del nostro Paese? Si sente di assumersi
l'impegno di predisporre comunque dei LIVEAS regionali?"
On. Pezzotta "Certamente, sono due obiettivi importanti, non solo nella Conferenza Stato Regione, ma anche in sede parlamentare dove, fino a questa campagna elettorale, sono impegnato come Deputato dell'Unione di Centro. Nel mio programma ho inserito anche l'introduzione del quoziente familiare, promesso da tutti e applicato da nessuno, perché è necessario anche rimodulare con maggiore buon senso le tariffe e le tasse regionali in base al numero dei figli e soprattutto ai reali carichi delle famiglie".