Sono già più di 750 le adesioni alla campagna a difesa del Difensore Civico Metropolitano che LEDHA, Lega per i diritti delle persone con disabilità, ha lanciato l’8gennaio 2010 sulla propria pagina di Facebook.
Da oggi è possibile aderire anche alla campagna anche sottoscrivendo la petizione
compilando l'apposito modulo sul sito www.ledha.it.
LEDHA ha deciso di scendere in campo con la campagna di sensibilizzazione "Salviamo
il Difensore Civico Metropolitano" in seguito ai tagli previsti dall'art. 2, comma 186, della Legge Finanziaria 2010 al Difensore Civico dei comuni, e alla subitanea decisione del Comune di Milano che ne è conseguita di smantellare l'Ufficio del Difensore Civico della nostra Città, senza che su tale questione si sia espresso l'unico organo competente, il Consiglio Comunale.
Con la soppressione dei Difensori Civici, di fatto i cittadini verrebbero privati di uno dei
pochi strumenti a loro disposizione per vedere tutelati i propri diritti.
Come sottolinea il Dottor Alessandro Barbetta, Ombudsman della metropoli milanese "il 30 dicembre scorso, lo stesso giorno in cui la legge finanziaria 2010 compariva sulla Gazzetta Ufficiale, è stata inviata al Difensore Civico una nota esplicativa a firma del Sindaco e del Presidente del Consiglio Comunale, intesa ad individuare la data di entrata in vigore della finanziaria (1.1.2010) come data di decorrenza della cessazione del difensore civico. Il Consiglio comunale, organo referente del Difensore civico ed unico organo competente sulle modifiche statutarie necessarie per la soppressione della figura del Difensore civico, sembra così relegato ad un ruolo di mera ratifica di disposizioni della legge finanziaria mentre in realtà l'istituto può essere soppresso solo con una modifica statutaria deliberata dalConsiglio stesso."
LEDHA ha interpellato sulla questione anche Carlo Reali, Coordinatore della Conferenza Nazionale dei Consigli Comunali ANCI, che così si esprime: " Questa legge finanziaria comprende norme che colpiscono alcuni istituti che trovano il loro fondamento nello statuto comunale, il difensore civico e' uno di questi. Anche il tema della difesa civica deve esser ricompreso nel confronto col Governo ed in sede parlamentare nell'ambito del dibattito sul Codice delle Autonomie. Nessuno ritiene che debbano esistere 8100 difensori civici, quanti sono i Comuni; occorre ragionare certamente anche sui numeri, ma non si può fare nessun ragionamento tagliando fuori la volontà degli amministratori locali. L'unico percorso istituzionale corretto è quello che vede protagonisti i Consigli Comunali."
Le firme raccolte con la petizione saranno consegnate all'ANCI per le opportune azioni a livello nazionale, al Sindaco Moratti e al Presidente del Consiglio Comunale Manfredi
Palmeri.