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8 Gennaio 2010

LEDHA: no alla soppressione del Difensore Civico

LEDHA scrive al Presidente Consiglio Comunale di Milano e al Presidente Commissione Affari Istituzionali per richiedere un’audizione riguardo alla prevista soppressione Ufficio Difensore Civico. Di seguito il testo della lettera.

Alla cortese attenzione
dr. Manfredi Palmeri
Presidente Consiglio Comunale di Milano

Dr. Filippo Totino
Presidente Commissione Affari Istituzionali

 

Milano, 08/01/2010

Oggetto: richiesta di audizione presso il Consiglio Comunale o presso la Commissione Affari Istituzionali a riguardo della prevista soppressione Ufficio Difensore Civico.


L'art. 2, comma 186, della Legge Finanziaria n. 191 del 23 dicembre 2009, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 30 dicembre 2009, prevede che, al fine di contribuire alla riduzione dei costi della spesa pubblica locale, i Comuni "devono provvedere", tra l'altro, ad adottare misure per la soppressione dei Difensori civici;
LEDHA, lega per i diritti delle persone con disabilità, in rappresentanza anche della FISH, Federazione Italiana Superamento dell'Handicap, esprime un giudizio altamente negativo a questo provvedimento in quanto mina fortemente uno dei pochi strumenti di tutela dei diritti dei cittadini.


Avendo saputo, con disappunto, che il Comune di Milano sta già predisponendo gli atti per adempiere a tale provvedimento, ci permettiamo di segnalare con forza alcuni aspetti che ci fanno richiedere al Consiglio Comunale di sospendere tali provvedimenti e di verificare ipotesi alternative a questa incomprensibile decisione.
Innanzitutto crediamo sia opportuno affermare con forza che l'ufficio del Difensore Civico comunale NON può essere addebitato ai costi della politica.
Inoltre, con tale disposizione la Legge finanziaria 2010 impone una scelta che investe l'ordinamento del Comune riducendone considerevolmente, in violazione dell'assetto costituzionale, l'autonomia riconosciuta dall'art. 117, comma VI, Cost. e dall'art. 11 del decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267 (TUEL) che in particolare assegna agli Enti locali la potestà di istituire il Difensore civico a garanzia dei diritti e degli interessi dei cittadini nei confronti di disfunzioni, carenze, ritardi o irregolarità dell'azione amministrativa;

il Comune di Milano con gli articoli 18 e ss. dello Statuto ha istituito il Difensore civico quale organo di tutela dei cittadini singoli o associati nei confronti dell'Amministrazione comunale e degli enti o organismi controllati dal Comune e quale organo propositivo per il miglioramento della pubblica amministrazione;
in Europa molte grandi città metropolitane si vanno progressivamente dotando del Difensore civico municipale nella consapevolezza che nelle grandi aree urbane i rapporti tra i cittadini e le istituzioni sono più complessi e possono giovarsi ampiamente dell'attività di mediazione delle controversie svolta da tale istituto;
il flusso della domanda dei cittadini al Difensore civico per la città di Milano, entrato in attività dal maggio 2006, è in continuo aumento avendo fatto registrare nei primi tre anni di attività un incremento pari all'81%, che è stato accompagnato da azioni di particolare rilevanza per quanto riguarda la tutela delle persone con disabilità e la tutela dei diritti dei consumatori (carte dei servizi);


la cancellazione della Difesa civica presso il Comune di Milano farebbe venir meno un organismo di "prossimità" posto a tutela dei diritti dei cittadini nei confronti dell'Amministrazione e di promozione di un'azione amministrativa sempre più efficiente, trasparente, di qualità e partecipata, con particolare riferimento a quelle fasce più deboli per le quali sarebbe problematico rivolgersi ad altri interlocutori;
Tutto questo anche in contraddizione con le politiche e le leggi della Regione Lombardia che affidano ai Difensori Civici Comunali uno specifico ruolo di tutela dei diritti dei cittadini come utenti delle Unità di Offerta dei servizi socio assistenziali attraverso il raccordo con gli uffici di pubblica tutela (UPT).
Con la presente quindi chiediamo la possibilità di un audizione presso il Consiglio Comunale o presso la Commissione Affari Istituzionali per poter avanzare alcune proposte su cui verificare la possibilità di trovare una soluzione alla situazione creatasi.

Pertanto proponiamo:

 di continuare a garantire il servizio di tutela offerto dal Difensore civico per la città di Milano secondo quanto previsto dallo Statuto comunale;

 di sostenere e promuovere l'istituto del Difensore civico comunale in tutte le sedi istituzionali legislative e di governo, opponendosi alla soppressione di detta figura,

 soprattutto nelle grandi aree urbane dove i rapporti tra cittadini ed istituzioni sono più complessi;

 di assicurare che il Comune di Milano esprima il suo impegno anche nelle sedi associative delle autonomie locali per addivenire ad un moderno ed efficace ordinamento della difesa civica esteso su tutto il territorio e garantito a tutti i cittadini nei confronti di tutte le Amministrazioni;

Fulvio Santagostini - presidente LEDHA

Scarica il comunicato stampa

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