Fulvio Santagostini, Presidente Ledha scrive al Dr. Attilio Fontana, Sindaco del Comune di Varese e al Dr. Gregorio Navarro - Assessore ai Servizi Sociali del Comune di Varese. Di seguito il testo della lettera.
LEDHA è la federazione regionale delle associazioni delle persone con disabilità e dei loro
familiari. Attraverso la nostra rete associativa abbiamo avuto modo di leggere la risposta del dr. Spatola, in qualità di dirigente comunale dei servizi sociali e responsabile dell'Ufficio di Piano dell'ambito distrettuale di Varese, inviata al sig. Fulvio Aurora,presidente dell'Associazione Senza Limiti.
Vogliamo innanzitutto esprimere il nostro rammarico e la nostra preoccupazione per lemodalità e i toni usati dal dr. Spatola per esprimere le sue opinioni, che appaiono totalmente inadeguate alla responsabilità pubblica che esso detiene e in alcuni passaggidecisamente offensive nei riguardi delle persone che fanno parte dell'associazione SenzaLimiti.
Crediamo che nelle relazioni tra organizzazioni, come fra le persone, il rispetto reciproco sia alla base di ogni possibile incontro e confronto: in particolare siamo convinti che per le persone che ricoprono incarichi pubblici la Buona Educazione faccia parte dei doveri essenziali da rispettare, sia che si scriva una lettera formale sia che si invii una e-mail o si parli in una riunione o al telefono. Non una semplice etichetta da rispettare ma unatteggiamento di apertura all'ascolto e all'accoglienza di tutti i contributi e di tutte leposizioni che la società civile e politica esprime, premessa necessaria per il lavoro dielaborazione e di sintesi operativa tipica di ogni buona Pubblica Amministrazione.
In particolare siamo molto preoccupati che la discussione su un tema così delicato come quello della partecipazione alla spesa dei servizi si sposti dal piano del ragionamento edella riflessione a quella del confronto quasi competitivo e con forti toni di aggressività,che spingono tutte le parti in causa a pericolose quanto inutili semplificazioni di unaquestione che semplice non è. Al di là dei toni, siamo ancora più preoccupati di alcune affermazioni sprezzanti su fatti e argomenti che il mondo associativo pone all'attenzione della comunità civile, sociale e politica regionale da diversi anni.
Affermazioni che tendono a ridurre le ripetute affermazioni del TAR della Lombardia a favore delle argomentazioni delle associazioni come risultato della "pigrizia mentale" di "TAR composti prevalentemente da magistrati romani" oltre ad essere totalmentecensurabili sul piano della forma sono preoccupanti sul piano della sostanza perchérischiano di condurre le nostre amministrazioni comunali verso scelte sempre più lontane dal rispetto sostanziale della legge.
Affermare inoltre che "... addirittura non vale più nemmeno la famosa legge-quadro suiservizi sociali n.328/2000..." ci sembra, perlomeno, azzardato e una forzatura riguardo allalegge sul federalismo fiscale non entrata ancora in vigore.
Ci vediamo costretti quindi a chiederLe, signor Sindaco se e in che misura, la posizione del dr. Spatola rappresenti la posizione della Sua Amministrazione.
Ci sentiamo obbligati a ribadirLe le posizioni elaborate nel tempo e nel confronto civile dalmovimento associativo che rappresentiamo in merito ad alcune affermazioni del dirigente.
Come è noto, LEDHA, a nome e per conto delle associazioni che rappresenta, staconducendo da diversi anni una campagna di sensibilizzazione sul tema dellapartecipazione alla spesa dei servizi denominata "Pagare il giusto", che già in diverseoccasioni ha interpellato l'insieme delle amministrazioni comunali della nostra Regione. Una campagna profondamente radicata nel territorio regionale grazie all'impegno ed allapassione di tanti leader associativi territoriali che la ripropongono costantemente ai propri amministratori.
La questione della partecipazione alla spesa dei servizi non appare, dal nostro punto di vista, al di fuori della competenza statale. Riconoscendo e apprezzando le competenze regionali in materia di servizi sociali, riteniamo che l'accesso ai servizi, di cui la parte economica è naturalmente parte integrante, faccia parte di quei famosi Livelli Essenziali citati dalla Costituzione, come del resto riconosciuto dalla recente Ordinanza del Consiglio di Stato che ritiene la normativa in materia "preordinata al mantenimento dei livelli essenziali delle prestazioni...". A riprova di ciò lo stesso art. 8 della legge regionale 3/2008 ricorda esplicitamente come le deliberazione in merito della Giunta regionaledovranno rispettare la normativa nazionale sull'ISEE. Normativa che prevede come per le richieste economiche verso le persone con grave disabilità si debba far riferimento al solo ISEE individuale.
Il senso di queste norme è chiaro: non si può più ritenere la famiglia come "erogatorenaturale" delle prestazioni assistenziali verso le persone con disabilità. Le famiglie, le "nostre" famiglie hanno già fatto, fanno e continueranno a fare la loro parte: infatti la presenza di una persona con disabilità in nucleo familiare è un fattore di impoverimento materiale delle famiglie. Per questo motivo nel momento in cui la comunità sociale, anche attraverso l'azione dei Comuni, si assume dei compiti non lo fa "a sostegno delle famiglie" ma innanzitutto a favore dell'affermazione dei diritti delle persone con disabilità, a partire da quelli assistenziali. Ed è per questo che è ingiusto prima ancora che illegittimo richiedere ulteriori sforzi e sacrifici a famiglie già profondamente provate e discriminate
Ci rendiamo conto quanto sia difficile e complesso oggi per i Comuni della nostra regione
rispettare questi principi e la norma che hanno generato e per questo motivi ribadiamol'interesse e la disponibilità di tutte le nostre associazioni ad approfondire il confronto e il dialogo ogni qual volta vi sia l'occasione per farlo.
Certo di una Sua cortese riscontro Le invio i miei più Cordiali Saluti e Le porgo i miei Auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Fulvio Santagostini - Presidente LEDHA