Questo sito utilizza cookie. Proseguendo la navigazione si acconsente al loro impiego in conformità alla nostra Cookie Policy.
Informativa estesa         

Archivio notizie

7 Ottobre 2009

III^ Conferenza Nazionale sulla disabilità: perché è stato importante esserci

Riflessioni intorno alla Conferenza Nazionale sulla Disabilità tenutasi a Torino il 2 e 3 ottobre. Articolo a firma di Fulvio Santagostini, Presidente di Ledha.

Molti erano i dubbi e le perplessità che molte Associazioni avevano espresso sull'utilità di essere presenti o meno ad una Conferenza che chiaramente il Governo ha voluto impostare in tono minore.
L'assoluta mancanza di una rappresentanza governativa di rilievo (che neanche il Ministro del welfare fosse presente lo si era intuito da tempo); l'assoluta carenza di "comunicazione" e della conseguente copertura mediatica era palese. Ma soprattutto l'assoluto vuoto di politicha sociale di questo Governo che possa rispondere ai bisogni delle persone con disabilità e dare dignità ai diritti espressi dalla Convenzione ONU, avevano insinuato il dubbio che forse sarebbe stato meglio disertare questo appuntamento.

La realtà invece ci ha detto che No, era ed è stato importante esserci.
Esserci, innanzitutto, perché il "nulla su di noi senza di noi" non si declina con la pratica dell'avventino.
Esserci perché ci ha permesso di toccare con mano i chiaro/scuri di quanto emerso dalla Conferenza.
Di verificare la difficoltà del Sotto Segretario Roccella nell'esprimere, da una parte, l'enfasi dell'innovazione culturale della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità e dall'altra il "mutismo" sulle politiche sociali e sulle risorse inesistenti per applicarle.
Dell'assurdità, non tanto della mancata presenza del Ministro Sacconi, ma dei contenuti del suo intervento videoregistrato in cui dice, di fatto, che il finanziamento delle politiche sociali dipendono dal finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale, riportandoci indietro negli anni e ri/segregando le risposte ai diritti e bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie in un ambito sanitarizzato, riproducendo così l'equazione disabilità=malattia con tutto quello che ne consegue.
Ma d'altronde il "bicchiere mezzo vuoto" della Conferenza lo possiamo trovare ben descritto nel documento che la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap) e la FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali dei Disabili) hanno sottoscritto o sulla lucida analisi di Carlo Giacobini (Direttore editoriale di Superando e direttore responsabile di HandyLex.org e HandyLexPress) pubblicata sul sito "superando.it".
Ritengo invece opportuno sottolineare e riflettere un attimo sul "bicchiere mezzo pieno" che la Conferenza ha fatto emergere.
La significativa presenza di pubblico: persone con disabilità, famigliari, operatori del sociale, Associazioni...
L'inequivocabile NO espresso da tutti i presenti alle attuali politiche sociali di questo Governo.
Ma, soprattutto, l'incisività e la serietà delle proposte emerse dalla Conferenza. La capacità di sintesi che la FISH riesce ad esprimere attraverso una "piattaforma" che non è solo rivendicativa, ma rappresenta una vera e propria proposta di "governo" del welfare che riguarda la disabilità e non solo.
Una capacità che i riferimenti e le rappresentanze regionali dovranno esprimere anche nei rapporti con le Istituzioni territoriali (Regioni, Provincie, Comuni, Piani di zona...).

D'altra parte lo sapevamo che la ratifica della Convenzione ONU avrebbe richiesto anche alle Associazioni rappresentanti delle persone con disabilità una crescita culturale, organizzativa e una maggiore incisività nella capacità di esprimere proposte ed attività che garantiscano il rispetto dei diritti dei cittadini con disabilità e rendano questi diritti effettivamente esigibili. A fronte dei diritti espressi dalla Convenzione Onu c'è anche il nostro dovere di essere all'altezza della sfida che ci si presenta.

Fulvio Santagostini - Presidente LEDHA

Condividi: Logo Facebook Logo Twitter Logo mail Logo stampante