Il pensiero di LEDHA e FISH sulla revoca "per assenza di copertura" del decreto adottato lo scorso 23 aprile dal governo Prodi che stabiliva la nuova lista delle cure gratuite in tutte le regioni.
È ora ufficiale la revoca del decreto con il quale lo scorso 23 aprile erano stati adottati i nuovi Livelli essenziali di assistenza, con l'elenco delle prestazioni e dei servizi erogati a tutti i cittadini dal Sistema sanitario nazionale. La ragione è la mancata copertura economica. "La Ragioneria dello Stato - spiega il ministro Sacconi che già alcune settimane fa aveva preannunciato la revoca - ritiene che costerebbero 800 milioni in più su base annua". Una cifra confermata ora dal sottosegretario al Welfare Ferruccio Fazio che parla di "atto dovuto" e annuncia che "stiamo lavorando ad una nuova versione dei Lea, che dovrebbe essere pronta entro la fine dell'estate". Rispetto alla versione presente, nel decreto firmato da Turco, Padoa Schioppa e Prodi, si sta cercando di "identificare quali voci possono essere tolte perché meno rilevanti". "Non correrebbero rischi, e verranno comunque mantenuti - afferma Fazio - i livelli essenziali relativi ai comunicatori vocali per i disabili, alle malattie rare ed ai farmaci per l'Aids".
I Lea approvati ad aprile contenevano numerose novità rispetto al precedente elenco di prestazioni e servizi erogati dal Ssn a tutti i cittadini, per un totale di oltre 5.700 tipologie di prestazioni e servizi per la prevenzione, la cura e la riabilitazione. Lo stesso decreto conteneva anche il nuovo "nomeclatore tariffario dei presidi, delle protesi e degli ausili", insieme ai nuovi elenchi delle malattie croniche e delle malattie rare esentate dal pagamento del ticket. Nel dettaglio delle malattie rare, erano 109 quelle entrate nell'elenco. Inevitabile la delusione di pazienti e famiglie, e le proteste a livello politico e associativo.
La FISH - Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap e le organizzazioni aderenti, esprimono la loro forte preoccupazione "per l'annuncio del ritiro del DPCM sui livelli essenziali di assistenza.
Ritengono che così si apporti un grave danno di esigibilità dei diritti alle persone con disabilità, nel momento in cui il Governo ha preso impegni per ratificare la Convenzione Onu sui Diritti Umani delle persone con disabilità.
Le compatibilità economiche non giustificano le indiscrezioni di stampa che sostengono che il DPCM verrà sostituito con un documento "leggero". Per quanto riguarda la disabilità sarebbero salvati i capitoli sulle malattie rare e sugli ausili tecnologici. Il DPCM per la prima volta nella storia del nostro Paese, definiva servizi esigibili in tutto il territorio diretti all'abilitazione delle persone con disabilità secondo età e tipologia di disabilità, nonchè il repertorio degli ausili quale garanzia del diritto di scelta marca e modello del prodotto, da parte della persona con disabilità e della sua famiglia.
L'approccio del DPCM è molto vicino ai principi fondamentali della Convenzione Onu: vita indipendente, partecipazione ed inclusione.
la FISH e le organizzazioni aderenti chiedono con forza che nel documento di revisione non si perda nè lo spirito nè le prestazioni previste.
Auspichiamo invece che il Tavolo Tecnico per la Disabilità istituito dal Sottosegretario On. Francesca Martini, possa contribuire ad un miglioramento del DPCM"
"Un passaggio delicato ma ancora possibile per garantire finalmente l'attuazione dei tanto attesi Lea, livelli essenziali di assistenza: è questo il senso della presa di posizione della Fish, che Ledha condivide e fa propria, raccogliendo anche la preoccupazione delle associazioni aderenti. E' forte la sensazione che la battuta d'arresto di un provvedimento varato in extremis dal precedente Governo sia stata determinata proprio da una valutazione di carattere politico, nel momento in cui il nuovo Governo intende imprimere una propria linea e una diversa visione alla spesa pubblica nel settore sociosanitario. E' d'altronde importante che un momento di riflessione non solo sulle compatibilità di bilancio, ma soprattutto sull'appropriatezza, l'efficacia, e la qualità dei nuovi Lea veda il contributo attivo e partecipe delle associazioni delle persone con disabilità e delle loro famiglie, assieme agli altri interlocutori. Come sempre in passato, Ledha si dichiara pronta a un confronto anche in sede regionale per contribuire con competenza ed equilibrio al rilancio di un disegno riformatore che aveva incontrato il più largo consenso parlamentare nelle precedenti legislature. E' infatti interesse primario della Ledha e del mondo delle persone con disabilità che le risorse destinate a finanziare i Lea siano mirate e coerenti con i principi della Convenzione Onu: vita indipendente, partecipazione e inclusione"
Franco Bomprezzi - portavoce LEDHA