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19 Giugno 2008

Pagare il giusto: Ledha rilancia la campagna che dice no alla "tassa" sulla disabilità

Diffusione di volantini e locandine, seminario e conferenza stampa il 25 giugno per chiedere il rispetto della legge nella partecipazione alla spesa dei servizi per le persone con disabilità.

LEDHA con una conferenza stampa il 25 giugno e con la diffusione di un volantino ed una locandina rilancia la campagna "Pagare il giusto", azione in cui è da tempo impegnata. L'iniziativa vuol porre all'attenzione delle istituzioni e dell'opinione pubblica il nodo della partecipazione alla spesa dei servizi, ovvero di quei contributi che i Comuni possono chiedere alle persone con disabilità che utilizzano i servizi di carattere sociale (centri diurni, residenzialità, trasporti, soggiorni estivi, ecc.). Interpretazioni, modalità e criteri applicati per la determinazione di tale contribuzione aprono a più elementi di discriminazione che sembrano quasi moltiplicarsi tra loro e la cui richiesta di soluzione motiva la campagna di LEDHA.

Situazioni di "normalità" e di non discriminazione richiederebbero che i Comuni da un lato utilizzino per la determinazione della contribuzione l'ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente, un misuratore di ricchezza del nucleo familiare che considera sia i redditi che il patrimonio) come strumento di valutazione, definendo con un proprio regolamento le fasce di ISEE mediante le quali stabilire l'entità del contributo, e, dall'altro, applichino il decreto 130/2000, che stabilisce che per l'accesso ai servizi socio-sanitari delle persone con disabilità si debba fare esclusivamente riferimento al solo ISEE individuale. L'orientamento del decreto tiene perfettamente conto del fatto che i familiari delle persone con disabilità hanno già "giustamente pagato" e continueranno a farlo per tutta la loro vita gran parte delle spese connesse alla condizione di disabilità. Non si tratta quindi di alcun privilegio.

Tali condizioni di "normalità" - da quanto segnalato dalle stesse persone con disabilità - non sono assolutamente rispettate all'interno del panorama delle Amministrazioni Comunali lombarde. Non tutte infatti si rifanno all'ISEE per il calcolo della contribuzione, bensì ad altr criteri. Non tutte applicano i contenuti del decreto 130/2000. Molte pur utilizzando l'ISEE, non rispettano le indicazioni del decreto e quindi lo applicano all'intero nucleo familiare. Altre pur applicando l'ISEE calcolano tra i redditi anche la pensione di invalidità e l'assegno di accompagnamento. Disomogeneità e frammentazione di trattamenti che portano a discriminazioni: persone che vivono situazioni di disabilità e di condizioni economiche equivalenti debbano far fronte a richieste di contribuzione molto diverse tra loro.

LEDHA nel 2006 ha inviato a tutti i Sindaci della Lombardia un documento "Pagare il giusto" redatto da avvocati esperti del settore, con l'obiettivo di vedere riconosciute ed applicate in modo omogeneo ed uniforme le condizioni di "normalità". Una iniziativa che ha incontrato l'interesse di molte associazioni territoriali che si sono sentite sostenute nella loro azioni quotidiana di difesa e promozione dei diritti delle persone con disabilità e ha permesso l'apertura di alcuni utili momenti di confronto con gli amministratori comunali interessati ad approfondire la questione.

Nel frattempo sono arrivate le prime sentenza del Tar della Lombardia a seguito dei ricorsi presentati da familiari di persone con disabilità e in un due casi sostenuti dall'ANFFAS di Brescia. In diversi pronunciamenti, sia della sezione di Milano che di quella di Brescia, i giudici hanno dato ragione alle posizioni dei familiari che riprendevano gli argomenti elaborati dalle associazioni. Altre sentenze poi in altre città italiane hanno riconosciuto le ragioni delle persone con disabilità e dei loro familiari nei confronti dei Comuni. (per maggiori informazioni vedere sul sito www.informahandicap.it notizie e documenti con la dicitura iniziale nel titolo "Pagare il giusto").

Oggi a due anni di distanza, sulla spinta di questi risultati positivi, alla luce anche della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, LEDHA imprime più forza alla campagna "Pagare il giusto", rendendo ancor di più ampio il raggio di diffusione. Il manifesto (questa volta elaborato da un gruppo di leader associativi), tradotto in locandina e volantino, saranno inviati direttamente da LEDHA a tutti i sindaci dei 1546 Comuni della Lombardia, ai responsabili degli Uffici dei Piani di Zona ed agli assessorati alle politiche sociali provinciali e regionale. Le associazioni aderenti a LEDHA provvederanno a diffonderle a livello locale. A sostegno della campagna di informazione e di sensibilizzazione è stato anche attivato l'indirizzo di posta elettronica pagareilgiusto@informahandicap.it per raccogliere segnalazioni e proposte. E per formalizzare e comunicare questo rilancio di "Pagare il Giusto" il 25 giugno presso la sede di LEDHA, in via Livigno 2, a Milano, LEDHA ha organizzato un seminario e la conferenza stampa di presentazione della campagna.

Il programma prevede:
Ore 10.00 - Accoglienza e registrazione dei partecipanti al seminario
Ore 10.30 - Angelo Fasani (Vicepresidente LEDHA) - Pagare il giusto: una campagna necessaria.
Ore 10.45 - Marco Faini (ANFFAS Regione Lombardia) - Le motivazioni delle associazioni.
Ore 11.15 - Marina Verzoni (Consigliere LEDHA) - Gli sviluppi di carattere legale.

Ore 11.30 - Conferenza Stampa di presentazione della campagna "Pagare il giusto"

Intervengono: Giovanni Merlo (Direttore LEDHA) e Fulvio Santagostini (Presidente LEDHA)
Modera il dibattito: Franco Bomprezzi (Portavoce LEDHA)

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