L'iniziativa č stata promossa dal Forum Terzo Settore per avviare un serio dibattito sulla cittadinanza per i minori di origine straniera. "Siamo al fianco di tutti i bambini e ragazzi vittime di discriminazione"
“Riconoscere la cittadinanza italiana a chi ha compiuto un percorso nella scuola aumenterebbe in tanti giovani il senso di appartenenza al nostro Paese, rafforzando la volontà di costruire qui il loro futuro, con vantaggi per tutti. Significa credere nella scuola, negli insegnanti e nel loro ruolo”. Con queste parole si apre il “Manifesto del Terzo settore e della società civile” che chiede al Parlamento di avviare seriamente il dibattito sullo Ius scholae e di arrivare rapidamente a approvare una norma che regoli l'accesso alla cittadinanza ai bambini e ai ragazzi di origine straniera nati in Italia o arrivati piccolissimi nel nostro Paese.
LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità raccoglie l’invito del Forum Terzo Settore della Lombardia e aderisce alla campagna sul riconoscimento anche formale della cittadinanza ai giovani del nostro Paese i cui genitori non sono italiani, con queste specifiche motivazioni.
"LEDHA aderisce con convinzione al Manifesto per lo Ius scholae perché siamo al fianco di tutti i bambini e i ragazzi vittime di discriminazioni e i cui diritti non vengono rispettati. Lavoriamo e ci impegniamo tutti i giorni perché la nostra sia una società per tutti e di tutti: bambini e ragazzi nati da genitori italiani o stranieri così come bambini e ragazzi con e senza disabilità. La nostra attenzione va in particolare ai tanti minori con disabilità nati e cresciuti in Italia che, anche per via del mancato riconoscimento della loro cittadinanza italiana, faticano più degli altri ad accedere ai sostegni di cui hanno bisogno e di cui hanno diritto."
La campagna è stata lanciate attraverso Vita.it, che ha redatto il Manifesto del Terzo Settore e della società civile per lo Ius Scholae: le organizzazioni interessate ad aderire possono farlo compilando questo form .