Uno spot dedicato agli insegnanti per contrastare il bullismo, in particolare nei confronti degli studenti con disabilità. Realizzato dai giovani professionisti con autismo dell’agenzia "Out of the blue"
“Riempire il vuoto, insieme contro il bullismo” è il titolo dello spot video animato realizzato da “Out of the blue” nell’ambito di “Inclusi. Dalla scuola alla vita, andata e ritorno”, progetto triennale selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, che coinvolge 52 organizzazioni del Terzo settore in tutta Italia nel promuovere una scuola e un territorio equi e accessibili a tutti.
“Out of the blue” è un’agenzia di comunicazione, nata all’interno del consorzio SIR, che fornisce servizi come la realizzazione di video, siti web, podcast e grafica, coinvolgendo persone con autismo che desiderano lavorare nel campo della comunicazione. Tutte le attività che hanno portato alla realizzazione dello spot “Riempire il vuoto, insieme contro il bullismo” (dallo storyboard all’ideazione dei bozzetti e degli sfondi, dalle animazioni al montaggio, fino al voice-over) sono infatti state eseguite da giovani con autismo, sotto la guida di professionisti esperti.
“Nella comunicazione mediata -che include arte, fotografia, comunicazione digitale e altre forme espressive- le persone con autismo possono eccellere grazie alla loro sensibilità e capacità specifiche -spiega Maria Vittoria Gatti, ideatrice e responsabile dell’agenzia-. Se adeguatamente supportate, queste abilità possono trovare un proficuo impiego in campo lavorativo”.
Un pensiero in linea con il progetto "Inclusi", che a settembre 2023 ha diffuso i risultati di un’indagine esplorativa nel campo della stretta corrispondenza tra bullismo e disabilità, condotta nelle scuole italiane (su un campione di 612 studenti di 10 scuole secondarie di primo grado e corsi di formazione professionale) e i cui risultati sono raccontati nello spot attraverso la storia di Simone, lo studente che spiega alla professoressa il suo gesto da bullo nei confronti del compagno Giovanni, più fragile.
Dall’indagine sono emerse le voci e le esigenze degli studenti, che credono che la soluzione per contrastare il bullismo nella scuola, in particolare quando coinvolge la disabilità, sia accorciare la distanza con gli insegnanti: sono loro che, in quanto educatori, possono e devono fare la differenza, utilizzando gli strumenti del dialogo e della condivisione, non delle punizioni.
Questo il messaggio forte che emerge anche dallo spot, dove gli insegnanti e gli adulti in generale sono chiamati a “riempire un vuoto”. Alla fine, infatti, quando Simone e la professoressa stabiliscono un confronto, il ragazzo ammette:
“Si vive tutti quanti insieme, se qualcuno fa una scemenza…”. La professoressa finisce la sua frase: “… la comunità di adulti si prende la briga di dirglielo, è così?”.
“Sì, credo sia meglio che la punizione. Prima della punizione bisogna capire e aiutarci a capire, riempire il vuoto insomma. Lei può farlo?”.
“Sì, io posso. E tu, puoi farlo?”.
“Sì, anche io posso”.
Lo spot è rivolto alla comunità educativa della scuola con l’obiettivo di capire quali sono i comportamenti che possono contrastare in modo efficace le situazioni di bullismo e quelli che invece possono facilitarli, come conoscere le diversità e saperle includere.