Il documento č stato approvato dal Consiglio dei ministri e include le persone "con disabilitā fisica, sensoriale, intellettiva e psichica" (legge 104). FISH: porre fine alle differenze tra Regioni
Nella giornata di mercoledì 10 marzo il Consiglio dei ministri ha approvato un importante documento che include le persone con disabilità e i loro caregiver tra le categorie da vaccinare prioritariamente. Il nuovo documento (“Raccomandazioni ad interim sui gruppi target della vaccinazione anti-Sars-CoV-2/Covid 19”) è stato condiviso tra il Ministero della Salute, la presidenza del Congislio dei ministri, Aifa, Agenas e Istituto superiore di sanità.
Il documento suggerisce un ordine di priorità delle categorie di persone da vaccinare basato sull’età e sulla presenza di condizioni patologiche. Nella “Categoria 1” rientrano le persone a “Elevata fragilità (persone estremamente vulnerabili; disabilità grave)”: persone con disabilità fisica, sensoriale, intellettiva e psichica in possesso di certificazione di handicap in stato di gravità (come da Legge 104/92, articolo 3, comma 3) oltre ai familiari conviventi e caregiver che forniscono assistenza continuativa in forma gratuita o a contratto.
Inoltre, all’interno della “Categoria 1” rientrano le persone “estremamente vulnerabili” che hanno un rischio particolarmente elevato di sviluppare forme gravi o letali di Covid-19 tra cui le persone affette da malattie respiratorie, malattie cardiocircolatorie, malattie neurologiche (SLA e altre malattie del motoneurone, sclerosi multipla, distrofia muscolare, paralisi cerebrali infantili), diabete, fibrosi cistica, malattie autoimmuni, malattie epatiche, patologie oncologiche, emoglobinopatie, sindrome di Down.
Il documento è stato accolto con soddisfazione da FISH (Federazione italiana per il superamento dell’handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali delle Persone con Disabilità): “Con queste raccomandazioni auspichiamo che ogni Regione possa dare termine all’incresciosa differenziazione, attuata in alcuni territori, sulla sola base delle patologie o dei codici di esenzione e che a partire da oggi il vaccino possa davvero garantire equità e tutela della salute delle persone con disabilità, dei loro caregiver ed assistenti, senza più fare distinzioni”, si legge in una nota diffusa da FISH.
“La garanzia del pieno accesso alle cure in condizione di sicurezza ed agibilità rispetto ai vaccini che dovranno essere assicurati per tutte le persone con disabilità riconosciute ai sensi della L. 104/92 articolo 3, comma 3 e alle persone con quadri clinici di particolare rischio, e non solo per coloro in stato di ricovero o con particolari codici di esenzione, nel rispetto della loro libertà di scelta individuale -dichiara Vincenzo Falabella, presidente FISH-. Per il nostro Paese è una garanzia di democrazia e costituisce finalmente una risposta concreta alle aspettative delle persone con disabilità e delle loro famiglie”.
Il testo integrale del documento è disponibile in allegato