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19 Aprile 2024

Grazie per essere scesi in piazza con noi

“Avevamo bisogno di ritrovarci. Siamo in tanti ed è un risultato importante. La presenza in questa piazza testimonia che, quando è necessario, sappiamo fare sentire la nostra voce per affermare i nostri diritti”

“Avevamo bisogno di ritrovarci. Siamo in tanti ed è un risultato importante. La presenza in questa piazza testimonia che, quando è necessario, sappiamo fare sentire la nostra voce per affermare i nostri diritti”. Con queste parole il presidente di LEDHA-Lega per i diritti delle persone con disabilità, Alessandro Manfredi, ha aperto il suo intervento martedì 16 aprile in piazza Duca d’Aosta a Milano in occasione della manifestazione “Difendiamo tutti insieme il diritto di esistere” promossa in collaborazione con FAND Lombardia e con altre 20 associazioni per i diritti delle persone con disabilità.

Vogliamo ringraziare tutti coloro che hanno partecipato: mobilitarsi non è mai facile e per le persone che fanno parte del nostro mondo tutto è ancora più difficile. In piazza abbiamo letto sigle e cartelli di associazioni provenienti da tutta la Lombardia. Un grazie particolarmente sentito va anche a chi è sceso in piazza facendo le veci di un familiare o di un amico che, a causa delle proprie condizioni di salute, non ha potuto farlo.

Infine, un ringraziamento a tutte le associazioni che hanno sottoscritto la piattaforma e aderito alla manifestazione, che hanno mobilitato le proprie reti territoriali e che hanno rilanciato il nostro appello alla mobilitazione attraverso i propri siti internet, le pagine social e le newsletter.

Come ha ricordato Angelo Achilli, presidente di FAND Lombardia, “la presenza in piazza di così tante persone è la dimostrazione che non è stato fatto abbastanza. E non vogliamo sentir dire che non ci sono risorse: sono stati investiti miliardi di euro in spese militari a fronte dei quali non sono accettabili tagli alle persone con disabilità”.

Durante la mattinata diversi leader associativi hanno preso la parola e hanno ribadito, ancora una volta, le richieste delle associazioni. A Regione Lombardia quella di stanziare i dieci milioni di euro necessari a garantire, per quest’anno, a tutte le persone con disabilità di poter ricevere un sostegno adeguato per l’assistenza offerta dai loro caregiver familiari senza creare liste d’attesa.

Al governo di stanziare le risorse necessarie per poter avviare l’implementazione dei servizi previsti dal Piano nazionale per la non autosufficienza senza privare le persone con disabilità e i loro familiari dei sostegni economici (già insufficienti) garantiti fino a oggi.
Da un lato siamo molto soddisfatti per l’esito della manifestazione, dall’altro però non possiamo nascondere una certa amarezza, come ha sottolineato Davide Rafanelli di Aisla: “Mi rende felice vedere tante persone in piazza ma al tempo stesso mi procura anche tanta tristezza che persone con gravi disabilità, che vivono quotidianamente dei disagi, debbano scendere in piazza per manifestare per i propri diritti”.

Non possiamo dunque considerare manifestazione un punto di arrivo. Dal primo di giugno, infatti, il Piano regionale per la non autosufficienza entrerà in vigore, con tutte le difficoltà che questo comporterà per le persone con disabilità. 

Come ha ricordato Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo, gli enti locali sono preoccupati per l’esito delle “rimodulazioni” decise dalla Regione: “Già adesso abbiamo difficoltà a immaginare come sarà l’estate per i nostri concittadini più fragili -ha detto-. Crediamo che ci debba essere una pianificazione condivisa con i Comuni, che hanno bisogno di tempo e programmazione per erogare questi servizi”.

Una preoccupazione condivisa con l’assessore al Welfare del Comune di Milano, Lamberto Bertolè: “Comuni ed enti locali hanno bisogno di tempo per implementare la propria offerta, soprattutto in un momento in cui è difficile trovare operatori sociali”, ha spiegato ricordando come lo scorso anno solo nel Comune di Milano circa 1.300 persone con disabilità non hanno avuto accesso alla Misura B2: “Con questi tagli -ha aggiunto Bertolè- rischiamo di avere famiglie con pochissime risorse che non potranno sostituire con i servizi quello che perderanno”.

La mobilitazione del 16 aprile rappresenta dunque un punto di partenza per nuove iniziative. Se non ci saranno ulteriori sviluppi sarà necessario chiedere a FISH e FAND di promuovere un’iniziativa di mobilitazione di carattere nazionale per rivendicare al governo le risorse necessarie per attivare una vera politica a favore delle persone con disabilità.

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