Aiutaci a capire le barriere che ostacolano l’accesso agli screening oncologici. Se hai una disabilità o sei caregiver, partecipa a un’intervista di 30 minuti: la tua voce è fondamentale.
I programmi di screening, come quelli per il tumore al seno, al colon-retto e al collo dell’utero, hanno cambiato profondamente la vita di tante persone. Grazie a controlli semplici e periodici, oggi è possibile scoprire la malattia molto presto, quando le cure sono più efficaci e sono meno invasive. Questo significa più possibilità di guarire, ridurre i decessi e anche garantire percorsi di cura più leggeri, che permettono di mantenere una buona qualità di vita.
Tuttavia, molte persone con disabilità incontrano notevoli ostacoli nell’accesso a screening e test diagnostici: strumenti fondamentali per una diagnosi precoce dei tumori. Una condizione che si traduce in un rischio più elevato di cancro in emergenza per questa fascia di popolazione.
Colmare questo gap è uno degli obiettivi di “Intrecci – Insieme per la diagnosi di precoce”, un progetto di ricerca coordinato dall’Università Vita-salute San Raffaele di Milano che punta a individuare e superare gli ostacoli che rallentano la diagnosi precoce dei tumori tra le persone con disabilità. Il progetto vede la partecipazione di professionalità e realtà diverse: medici, infermieri, architetti e associazioni.
Questo progetto comprende anche una fase di ricerca e la raccolta di testimonianze di persone con disabilità (o loro caregiver) che hanno avuto un tumore
Chi cerchiamo
Cosa ti chiediamo
Ti invitiamo a partecipare a una conversazione di circa 30 minuti con un medico o un infermiere, in presenza oppure online (videocall).
Perché è importante la tua partecipazione
Il tuo contributo sarà prezioso per capire quali sono le barriere e gli ostacoli che possono rallentare l’accesso agli screening e ai test diagnostici. Questo ci permetterà di proporre percorsi di prevenzione e di cura più accessibili per tutti.
Come partecipare