via Paderno 44
24068 Seriate BG
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Il gruppo aperto ha sempre voluto essere aperto a tutti coloro che sono legati in forme diverse all’area dell’handicap in quanto famiglie con figli diversamenteabili e famiglie senza figli diversamenteabili. Aperto anche al territorio, ad altri gruppi territoriali o provinciali in un’ottica di scambio e di crescita continua.
Le aree d’intervento dell’associazione sono quindi l’handicap e trasversalmente il sostegno familiare.
L’associazione è nata nel 1991 come gruppo del territorio che riuniva una decina di famiglie, nella maggioranza coinvolte direttamente dal problema dell’handicap in quanto con figli diversamenteabili. Nel 2000 si è costituita associazione di volontariato e di solidarietà familiare con 35 iscritti.
Le iniziative proposte durante l’anno riguardano:
- l’area della formazione attraverso percorsi proposti alle scuole di Seriate che coinvolgono bambini/e, insegnanti e genitori; serate a tema rivolte alla popolazione; percorsi rivolti ai soci adulti dell’Associazione Gruppo Aperto; percorsi rivolti agli animatori dell’oratorio o ad altre realtà associative del territorio che si trovano a lavorare ed incontrare ragazzi o bambini diversamenteabili.
- l’area dell’animazione con l’organizzazione di un sabato pomeriggio di gioco aperto ai bambini e alle famiglie del territorio, una volta al mese.
- l’area dei progetti mirati a proporre spazi di sperimentazione a figli di soci, ad esempio attraverso la costruzione di spazi in cui sperimentare l’autonomia personale all’interno di ambiti lavorativi”.
Uno degli obiettivi del gruppo è sempre stato quello di avvicinare nuove famiglie con bambini diversamenteabili perché potessero condividere le esperienze offerte dal gruppo: dal momento di animazione per i bambini a quello di formazione e infine a quello delle riunioni mensili. Non è facile, perché molte sono le paure, le fatiche e i timori ad aprirsi, appunto, ad altri, a confrontarsi con altri. La fatica più grande è riuscire a pensare - e poi agire - che posso concedere a me stesso, in quanto genitore, la possibilità di sganciarmi da ciò che vivo come mio problema, unico e individuale, e pensare che incontrare altri non necessariamente mi offrirà soluzioni, ma mi darà la possibilità di aprirmi trovando uno spazio in cui poter raccontare e raccontarmi, liberandomi un poco dalle preoccupazioni e dalle “oppressioni” della vita.